Reading al Lava Gina
E così vado a New York a fare un reading di cose mie in questo locale, il mio agente Artemio Franchi ha lavorato parecchio nell’ombra ultimamente e alla fine proprio sul finire dell’estate mi spedisce a New York, grazie, prendo il biglietto e parto.
Per chi è già stato alle serate a Orticaria a Mare e a Salita sul Calippo il programma è molto simile, chi invece è stato ai mini sketch a Roma e a Milano, o “matipotevanodarepiùtempo” come li chiama mia madre, beh loro potrebbero anche venire a New York oppure se mi chiamano gli leggo le stesse cose in diretta così, però non chiamate di notte che a Ola da fastidio.
Il menù della serata è il seguente (tra parentesi le note):
Misto di racconti del cane (li trovate sull’apposito blog, non aggiungo altro)
Consommé di letture da “Ho un brufolo per capello. Diario di un calvo sentimentale”
(riporto la bella recensione che mi ha fatto Giorgio Gori su Panorama il mese scorso:
Ho un brufolo per capello. Diario di un calvo sentimentale.
Cerso ha appena perso il lavoro, sua moglie è scappata con il suo dermatologo e sta irrimediabilmente perdendo i capelli. E’ praticamente un rottame quando rientrando a casa incontra Cinzia la sua nuova vicina piena di vita che gli presenterà Enrica che diventerà la sua nuova dermatologa. In breve tempo Cerso, grazie alle due nuove amiche, capovolgerà completamente la situazione ritrovandosi diviso tra tre donne e le sue insicurezze. Perché, come commenta Cerso, “si tocca il fondo solo quando non si vuole più risalire”. Un libro ironico, vivo, scritto da un giovane autore che conferma la vena ispirata del suo esordio. Da leggere negli ultimi giorni sotto l’ombrellone.
Visto che bravo, sembra che l’abbia letto)
Bistecca di brani scelti da “Natura morta con sambuca” (Siamo alla seconda edizione e lo vogliono tradurre in Francia, su Youtube ci sono dei ragazzi che hanno fatto un corto sull’ispettore Nico Collima, che mitici)
Per chiudere credo che improvviseremo un po’ sui gusti del pubblico, probabilmente sul nome del locale, credo che prima di cominciare metterò sul palco uno di quei cartelli pieghevoli con su scritto “Attenzione pavimento bagnato” o qualcosa del genere. Il motivo spero sia ovvio.
Ci sentiamo quando torno.