C come Cola, C come Colazione
Per noi che siamo cresciuti negli anni ottanta, giusto prima che Cristo si fermasse, le feste di compleanno erano una delle poche occasioni per bere Coca-cola, Fanta o Sprite. Erano tempi più frugali, eravamo più poveri o semplicemente i soldi si spendevano meglio, fatto sta che bere la cocacola era qualcosa di eccezionale, riservato alle feste comandate e poco più. Avere la cocacola in frigo, cosa che durava solitamente poche ore, era un lusso che capitava dopo una delle suddette feste. Insomma era un vizio o un premio, riservato solo a dopo aver finito il primo, tutto.
Adesso invece è diventata qualcosa di ordinariamente quotidiano o quasi. Resta a casa dei miei sempre l’idea che si stia comprando o bevendo una “schifezza” e che quindi il consumo ne vada un minimo limitato, perfino con la nipote che ormai è in grado di andarsela a prendere da sola, si comprano per questo bottiglie da mezzo litro e quand’è finita è finita. Restano però alcuni tabù, ad esempio, quello che prima di metà mattinata la cocacola è off-limit o che a berla fuori pasto si debba essere sempre e comunque guardati male.
Per questo mi sembra così stano che invece in America sia normale bere la cocacola a colazione e non sono solo i colleghi più giovani, i neolaureati del marketing con la diet coke, o i panzoni overobesi alla Supersize me, no a bere cocacola a colazione sono anche le signore di una certa età, i capi e i tipi della sicurezza. Intendiamoci non è che tutti bevano cocacolla, anzi, sono molti quelli che prendono un caffè, un caffellatte o yogurt con i cereali, diciamo però che le cocacole mi restano più impresse e non sono poi pochissime.
A volte qui mi pare proprio un altro pianeta.