Del trattare male i giovani
Legge romanzi da quando aveva tre anni, “e nell’infanzia i miei autori preferiti erano Salgari, Stevenson e Verne. Ho sempre detestato le varie storielle amorose di ragazzine e shopping”. Le piace Dante (ma guarda) e adora i classici greci e latini, “in particolare Omero e Apollonio Rodio”. Ha divorato la letteratura europea ottocentesca ma non solo: “A quindici anni ho letto l’Ulisse di Joyce e l’ho trovato una pietra miliare” (sic).
Io sono il primo ad avere pregiudizi sulle scrittrici di fantasy, soprattutto se italiane e se diciottenni, però a leggere queste righe su repubblica.it mi è venuto da solidarizzare con la povera Chiara Strazzulla. Non so, ma a me sembra facile mettere alla mettere alla berlina un’adolescente quando si ha più del doppio dei suoi anni, riportandone le frasi più sciocche e aggiungendo i propri commenti tra parentesi.
Se chi ha scritto l’articolo non ne aveva voglia poteva fare dell’altro, siamo a luglio, poteva anche prendersi delle ferie, piuttosto che venirci a raccontare anche come va a finire il libro.