Rosso, bianco e verde
Io: – Guarda una bandiera italiana, che cretino l’ha messa al contrario.
Ola: – Ma no, è per guardarla da dentro.
Nel settimo capitolo di Dieci piccoli indianirestano solo in sette sull’isola. Una coincidenza? io non credo.
Io: – Guarda una bandiera italiana, che cretino l’ha messa al contrario.
Ola: – Ma no, è per guardarla da dentro.
Lo sapevate che anche a Reykjavik si fanno i castelli di sabbia?
(foto originale Playing at the beach di Anton Brink)
Tra tedeschi e polacchi c’è della vecchia ruggine vecchia di secoli e ancora oggi quando possono amano farsi dei dispettucci o darsele di santa ragione. Ad esempio i polacchi hanno un aggettivo nella loro lingua che vuol dire bello (przystojny, non chiedete come si pronuncia non ci credereste), che si usa solo per gli uomini… e per le ragazze tedesche.
Ai tedeschi invece non passano inosservate le avventure dei polacchi quando oltrepassano i confini nazionali, qui infatti tutti parlano benissimo l’inglese per poter leggere i tabloid britannici che riportano storie inverosimili di polacchi che toccano il culo a tutte le donne che vedono in giro per Londra, non sapendo come attirare in altro modo la loro attenzione, o quella del polacco e dell’aspirapolvere.
Quest’ultima in particolar modo deve aver colpito la fantasia dei tedeschi che hanno importato i “bad taste bears” dall’Inghilterra e che ora sono in vendita nei migliori negozietti emo della capitale.
(foto originale Orsetto polacco di francescomucio)
Il fatto di essere straniero in terra straniera da quattro mesi a volte mi fa dare per scontate le cose buone che ci sono a vivere fuori. Ultimamente, per noia, dal lavoro avevo ripreso a seguire la politica italiana, a guardare i siti di repubblica e corriere, poi sono venuto qui per il weekend e collegarsi ad internet è un po’ un casino: l’albergo dove sto è carino e lo consiglio se si vuole spendere poco, ma ha internet a pagamento e qui le wifi aperte non si trovano dappertutto come a Barcellona o a Varsavia.
[Wifi aperta sicuro al Sony Center e da Hageen Dazs vicino Potsdamer platz, ma la wifi prende anche da Starbucks, che invece ha la sua a pagamento con t-mobile.]
Due giorni senza internet e dimenticando il resto del mondo fanno ritornare a guardare la realtà con occhi diversi, soprattutto se poi quando ritorni su repubblica leggi di Bossi, eccetera, eccetara. Beh, qui, all’estero si sta proprio bene, settimana prossima vado al consolato a reggistrarmi all’A.i.r.e.
Volevo scrivere qualcosa sulla città, consigli, impressioni, Trabant o altre cose, ma me n’è passata la voglia. Mannaggia a quando è arrivata internet.
Voi lo sapevate che in Iran il mare è così?
P.s. E’ che me ne voglio andare al mare e in ufficio la temperatura è assurdamente calda rispetto a fuori
(foto originale Khezr Beach, Hormoz Island, Persian Gulf, Iran di Hamed Saber)
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