Io ora, sono seduto qui
(foto originale Charlotte Airport 2 di francescomucio)
Nel settimo capitolo di Dieci piccoli indianirestano solo in sette sull’isola. Una coincidenza? io non credo.
L’ultima cena americana è stata di nuovo da Red Robin, che per mangiare un hamburger è meglio di un fast food qualsiasi. Inoltre volevo la foto di un panino serio oltre a quelle delle diverse colazioni fatte in ufficio o in albergo.
Lo so, appena torno vado a comprarmi la bicicletta, non ho comprato iphone, netbook o ebook reader, così con i soldi risparmiati comprerò una bici un po’ meglio del modello base, ne frattempo mangio e nemmeno cose troppo orride.
Comunque la prova che il mio inglese è migliorato, sta nel fatto che ieri ho capito che lì danno le patatine fritte a piacere, come per le bevande analcoliche, se le finisci te ne portano ancora. Anche se a dir la verità non ne portano mai tantissime. Il panino però meritava e io ho gradito.
(foto originale Hamburger americano di francescomucio)
Non si devono avere molti motivi per innamorarsi di una città, come di una donna, come si possono trovare mille motivi per cui non esserne innamorati, come per una donna.
La metro di New York mi è sembrata sporca, claustrofobia e un degradata, se ci vai tardi ci trovi la gente che ci dorme, se ci vai prima trovi i ragazzini ispanici, finché non razionalizzi che New York è tra le grandi città americane quella con il numero minore di reati, pensi che da un momento all’altro qualcuno ti chiederà dei soldi, qualcuno ti pugnalerà alle spalle mentre un terzo ti vomiterà sulle scarpe.
Insomma a confronto perfino la metro di Milano ci fa bella figura.
Menzione d’onore, tra i personaggi che vi si incontrano, a quelli che canticchiano le canzoni che stanno sentendo, di solito si vedono di sera e non sai mai se siano ubriachi o solo cretini.
(foto originale Metro 34th di francescomucio)
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