L’italiano non è una lingua semplice 2
– Giovanni, che cosa che mi ha detto tua nonna.
– Che ti ha detto?
– Ha detto che non dorme più con tuo nonno perché lui sta con una russa.
– Ma no, ha detto che mio nonno russa.
Nel settimo capitolo di Dieci piccoli indianirestano solo in sette sull’isola. Una coincidenza? io non credo.
– Giovanni, che cosa che mi ha detto tua nonna.
– Che ti ha detto?
– Ha detto che non dorme più con tuo nonno perché lui sta con una russa.
– Ma no, ha detto che mio nonno russa.
Questo fa bene, questo pure fa bene e anche quell’altro.
Ma un elenco di quello che fa male e basta non sarebbe più semplice?
Sono sul balcone di casa di mia nonna, che abita al quinto piano a Pastena, quartiere di salerno, di fronte c’è un altro palazzo altrettanto alto e di sotto le auto parcheggiate a spina di pesce, sul lato del palazzo di mia nonna, e parallele al marciapiede, dall’altro lato. Dal piano di sopra vengono delle voci di ragazzi, non è il balcone sulla verticale del mio, così riesco a intravederne la soglia che dava dentro casa. Sopra discutono ma non capisco di cosa, credo litighino, ma non a voce alta.
A un certo punto un ragazzo si avvicina al balcone e si butta di sotto. O almeno credo, guardando meglio capisco che è un manichino, finisce su una macchina di sotto. Poco dopo ne lancia un secondo e poi un terzo, sono manichini con addosso pochi vestiti, tipo bandana e pareo o un costume, cose strane comunque. La gente di sotto ormai si è fermata e guarda in alto, Non so perché ma temo il peggio e infatti dopo poco il ragazzo che buttava i manichini e una ragazza che fino a quel momento era rimasta dentro saltano tenendosi per mano. Non li vedo bene mentre cadono, ricordo solo che erano più disperati che incazzati.
Quando guardo di sotto i loro corpi non si vedono solo una macchia sul cofano di una macchina bianca, ma non c’è sangue, forse quando si cade dall’alto non si perde tanto sangue, si spezzano solo le ossa.
Altra scena, sono in un altro posto, ci sono degli amici dei due che parlano, che dicono che non se l’aspettavano, eccetera, le solite cose.
Altro sogno, sono in un fast food, direi un mcdonald’s c’è un bambino grassoccio che da fastidio vicino al mio tavolo, sta iniziando veramente a rompere le palle, quando mi giro vedo che è scappato dai suoi genitori che sono vicino alla cassa a prendere il vassoio con hamburger e patatine, e sento che non devo prendermela con quelli più sfortunati, non capisco se è qualcuno che me lo dice o me lo sto dicendo io. Guardo di nuovo il ragazzino e mi accorgo che non ha le mani, le braccia, ha una maglietta a maniche corte, terminano con delle punte come dei tentacoli e con quelle sta afferrando il cartone con le patatine.
Puoi stare con una anche se non l’ami, non le dici ti amo e spendi centinaia di euro per un regalo, naturalmente a quel punto puoi averne anche un’altra, funziona allo stesso modo, spendi solo un po’ di meno per i regali e alla fin fine le scambi, quando litighi o discuti un minimo con una puoi andare con l’altra.
Naturalmente è importante tenere le due cose ben distinte, solo una, quella che prende meno regali, può sapere dell’altra, di quella ufficiale. Utilizzare le stesse espressioni ed un numero limitato di frasi permette di evitare gaffe, cadere in contraddizioni e far finire il giochino. Se hai cattiva memoria non usare la fantasia, sarebbe controproducente. La fantasia usa per le scuse, ma poi segnatele da qualche parte, per ripassarle quando sei da solo.
Se sei uno di quelli che escono la sera con gli amici e tornano ubriachi o fatti a casa, la soluzione migliore è mettersi con una molto più piccola di te e rispettarne orari e ritmi. Questo ridarà un ritmo civile e salute alla tua vita. Attenzione che la differenza d’età non superi i limiti consentiti dalla legge.
Avere un periodo refrattario di alcune ore pare non sia un grosso problema, due volte in ventiquattro ore pare sia una media accettabile per un ventenne di oggi, andrebbe sentito il parere delle ventenni, credo che non sarebbero propriamente d’accordo.
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