Animali tristi di Jordi Puntì
L’ho preso oggi, il titolo e l’editore ovviamente mi hanno attirato. Sono sei brevi racconti che parlano di gente comune, al momento ho letto solo il primo. Perchè qualcuno dovrebbe comprarsi un libro con il titolo chiaramente triste non lo so, eppure io l’ho fatto, come dice la nota in prima pagina (i libri di ISBN Edizioni hanno sulla prima pagina quello che solitamente è sui risvolti o in quarta di copertina) "perchè forse, più semplicemente, gli animali tristi siamo noi."
Ho letto solo il primo racconto e si fa leggere e concede la tristezza che promette, avrei voluto leggere più di quaranta pagine scarse prima di scriverne una recensione, ma un brano mi ha fatto venire in mente una mia amica e allora. Il brano è il seguente:
Esattamente dieci anni prima, come fosse oggi, Mirra e Eric avevano trascorso la prima notte insieme in uno di quei bungalow, la prima di una lunga serie di notti insieme (allora non lo sapevano ancora), notti speciali all’inizio, notti che sembravano irripetibili e che poi sono diventate tutte uguali, replica persino della loro singolarità, della stranezza dei fatti, notti che potevano perfettamente scambiare tra loro senza che succedesse nulla, come quei pezzi di un rompicapo che stanno bene in qualunque posto e che hanno l’anodina perfezione di un azzurrissimo cielo primaverile o del crinale innevato di una montagna.
Animali tristi
Jordi Puntì
trad. Patrizio Rigobon
ISBN Edizioni
13,50€