Cioccolata Lindt ai mirtilli
Bella merda.
Nel settimo capitolo di Dieci piccoli indianirestano solo in sette sull’isola. Una coincidenza? io non credo.
Non ci sono altri modi, non ce ne possono essere, non stanotte che abbiamo deciso che dobbiamo arrivare fino al bordo, dove la terra finisce e si può guardare di sotto e non c’è nulla, niente, e accanto a noi dei cavi d’acciaio che sostengono la terra sulla quale stiamo, vogliamo vederne la fine e sopra di noi un enorme pallone, arancione, blu, giallo, rosso, verde, colori, ma poi dopo c’è solo una cosa da fare, prendere le chiavi della macchina, chiamare il lancio, ruotare il braccio e, movimento fluido, unico, spedirle di sotto, vederle partire e poi saltare di sotto, ridendo, cadendo, fingendo di correre in tutte le direzioni, mentre si precipita sempre più velocemente verso il centro dell’universo, senza sapere il come e il perchè fino al centro, senza chiedersi nulla, con la testa vuota piena solo dell’aria che ci scorre intorno, finchè anche l’aria non sparisce e non si riesce più a respirare e la gola deglutisce a forza, come se fosse secca, come se buttasse giù un sasso e intorno tutto è diventato buio e le mani e le braccia sono sparite, sparite le gambe, resta solo la testa che sembra esplodere e lo stomaco che esplode perchè al centro dell’universo, quando ci si arriva precipitando così velocemente non c’è altro che un nuovo big bang.
Un’altra notte di merda.
Me le compro?
1) Sì
2) No
3) Regalale a me
4) Sono più brutte di te
5) Te le regalo io
Per votare, al solito, lasciate un commento.
LLoyd hotel di Amsterdam la farà smontare e tornerà ad essere un albergo senza depandace esterna.
Malgrado la scomodità.
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