Anima gemella
E poi non dite che non esiste.
(foto originale Anima gemella di wwwmucionet)
Nel settimo capitolo di Dieci piccoli indianirestano solo in sette sull’isola. Una coincidenza? io non credo.
Voi forse non ve ne siete nemmeno accorti, avevate altro da fare credo, ma da stamattina questo blog non era agibile. Colpa di qualche buco che Aruba non ha tappato.
Volevo raccontarvi di come funziona Last.fm e di come usarlo dall’ufficio anche quando non vi è permesso installare il suoi plugin, invece sono stato tutto il giorno a cercare di capire quale riga di codice era quella che dava problemi.
Alla fine sono risalito al colpevole. A parte che il buco pare sia colpa di aruba, che ha dei server che sono dei colabrodo, visto che già qualche settimana fa, verso la metà di giugno, molti dei suoi siti furono colpiti da un attacco simile, che aggiungeva del codice arbitrario (code injection direbbero i tecnici)sulle pagine di un dominio.
Le pagine di Mucio.net colpite sono state quelle di slimstat, un sistema di statistiche free che si può installare sul proprio dominio e che solitamente non da problemi, a parte in questa occasione, ma avendo un server ben chiuso non ci sarebbero stati problemi.
Ora ho ripulito tutto e pare che tutto sia tornato alla normalità, nel frattempo ho anche aggiornato WordPress e messo a posto il plugin per le foto di Flickr. Non tutto il male viene per nuocere, o almeno non sempre.
Che poi sarebbe il cane di Babelez. Babelez è uno di quei padroni di cani insopportabili, quelli a cui metteresti collare e guinzaglio per poi legarne l’altro capo ad una pietra e poi buttarlo giù da un pontile.
Perchè? perchè Casper abbaia, forte e sempre. Appena sente qualcuno sul pianerottolo, appena vede qualcuno in più in casa e cose del genere. E io i cani che abbaiano come i deficienti non li sopporto, ma non è colpa sua, la colpa è del padrone che non gli ha insegnato a starsi zitto.
Proprio perchè non ce l’ho con Casper, gli dedico Hounds of love di Kate Bush rifatta Futureheads trovata oggi con last.fm. Ma prima di lasciarvi alla canzone un ringraziamento particolare alla benefattrice anonima che ha fornito il file che potete ascoltare sotto la copertina del singolo.
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Hounds Of Love (Kate Bush)
When I was a child, running in the night
I was afraid of what might be
Hiding in the dark and hiding on the streets for,
And of what was following me
The hounds of love are calling
I’ve always been a coward
And I don’t know what’s good for me
Well here I go
It’s coming at me through the tree
Help me, someone, help me, please
And take your shoes off
And i will throw them in the lake
And I will be, two steps on the water
I found a fox, caught by dogs
He let me take him in my hands
His little heart, it beat so fast
That I am ashamed to be running away
From nothing real, i just can’t deal, with this
I feel ashamed to be there
Amongst your hounds of loving
I feel your arms surrounding me
I’ve always been a coward
And i dont know what’s good for me
Watch, here I go
Don’t let me go, hold me down
It’s coming at me through the tree
Help me, someone, help me, please
Take my shoes off
And i will throw them in the lake
And I will be, two steps on the water
Ooh I know I know I know
I don’t know whats good for me
I don’t know whats good for me
Do you know what I need, do you know what I need?
I need a yeah, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah
I need a he-yeah, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah
Dopo le richieste nel post precedente mi vedo costretto (a cornate) a spiegarvi almeno un pochino cosa sono queste Moo Card.
Sapete, sono un uomo diviso, conosco dei nerd in stato terminale che vorrebbero essere i pionieri delle webTV e non hanno capito che la prima tetta che farà una webTV diventerà più famosa di tutti loro messi insieme, se qualcuno pensa alla Lucarelli pensa bene.
E poi conosco voi capre che vorreste conoscere queste cose, vi piacerebbe anche farle, partecipare, ma non avete il tempo o la voglia, oppure, e vi assicuro che è molto meglio, avete ancora qualcuno con cui produrre endorfine con relativa certezza di reiterare l’atto e di internet ve ne frega relativamente un cazzo.
Ma andiamo con ordine: le Moo Card sono dei cartoncini grandi circa la metà di un biglietto da visita standard (diciamo tre per sette), di cartoncino solido, patinati e sui quali si può far stampare quello che si vuole, arrivando anche a stampare cento foto diverse su cento bigliettini diversi.
Bella roba direte voi capre, dei bigliettini da visita in mezzo formato perchè dovrebbero essere 2.0? Adesso vi spiego, diciamo che voi siete di quei malatoni esibizionisti che mettono le loro foto su Flickr e credete anche di essere dei tipi in gamba con le vostre foto ridicole, bene, con le Moo Card ci vuole davvero poco ad utilizzare le vostre foto di Flickr o di altri servizi web. Era solo un esempio, è più probabile che in realtà stiate brucando davanti al monitor spento chiedendovi dov’è il telecomando.
La diffusione delle Moo Card è dovuta, oltre alla qualità del prodotto, alle numerose campagne promozionali che l’hanno fatto conoscere tra gli utenti di alcune community. Si è cominciato con dieci card con foto omaggio a chi aveva sottoscritto un account pro di Flickr, poi ne hanno regalate dieci con una scritta agli utenti Skype (come quelle che vedete in alto) e poi altre ancora così un po’ alla volta molti hanno ricevuto le loro Moo card di prova.
Il cartoncino è solido, la stampa pulita e nitida, il pensierino di acquistarne un centinaio per 15 euro lo fanno tutti. E infatti tanti cedono alla tentazione. Si voi potete usarle per i fili d’erba tra i denti.
Molti utilizzano le Moo Card come biglietti da visita, ma si limitano a stamparne cento con una singola foto, solitamente un logo o una propria fotografia. Cosa abbastanza banale quanto poco pratica viste le dimensioni delle Moo Card.
Invece all’estero la situazione è molto diversa, le Moo card sono diventate stimolo per progetti creativi alcuni dei quali molto originali: dalle comunity il cui unico scopo è facilitare lo scambio di Moo Card tra i partecipanti, ai gruppi su flickr di foto a tema o chi decide di utilizzare le Moo Card in maniera originale per farsi pubblicità.
Oltre alle Moo Card da qualche mese sono stati proposti dei cartoncini (dieci per dieci centimetri) a metà tra i biglietti d’auguri e quelli per lasciare delle note o messaggi ad colleghi, amici o coinquilini.
Anche questi possono essere decorati con lo stesso sistema, usando le foto che avete già online o quelle che avete sul vostro computer, consigliarvi di scegliere foto nei limiti della decenza immagino sia fiato sprecato. Io non li ho ancora presi, aspetto una promozione che mi permetta di ordinarne qualcuno gratis.
I cartoncini costano 20 euro e come faceva notare giustamente suzuki maruti, sedici biglietti d’auguri, tra l’altro personalizzati, per venti euro sono un prezzo concorrenziale rispetto a quello dei biglietti d’auguri della cartoleria sotto casa, ma che dico casa, per voi immagino stalla.
A breve comunque Moo.com dovrebbe proporre anche i nuovi sticker, biglietti adesivi che sono stati annunciati qualche giorno fa sul blog del sito. Se riuscite a ricordarvi di andarci a guardare tra qualche giorno potrebbe essere cosa buona e giusta, ma la vostra mente ovina è arrivata a leggere solo perchè non sapete come tornare su google.
P.s. Se volete, visto che voi capre non sapreste altrimenti come fare, vi avviso io se moo regala altro, lasciate solo un racapito dove posso avvertirti, una mail, un commento, il numero di telefono del vostro pastore.
Le moo card sono molto simpatiche, molto divertenti e utili per fare dei regali carini o degli oggetti personalizzati.
Ultimamente c’è la moda di usarli come biglietti da visita. Io non lo faccio apposta, ma le moocard da visita le butto, spariscono nei meandri del mio portafoglio e ricompagliono quando meno le aspetto pungendomi le dita con i loro bordi appuntiti.
Eppoi quando le butto mi sembra sempre di svuotare il portafoglio o di fare chissà quale pulizia.
La foto è volutamente e oscenamente orribile.
(foto originale moocard di dontpanicbut)
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