Cane CXXIII
Un giorno un uomo incontra un cane.
– Bau – fa il cane.
– E’ vita dura – fa l’uomo.
– E non hai nemmeno il naso a 40cm dal marciapiede.
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Un giorno un uomo incontra un cane.
– Bau – fa il cane.
– E’ vita dura – fa l’uomo.
– E non hai nemmeno il naso a 40cm dal marciapiede.
– Tu! Miserabile puttana! vuoi rovinare mio figlio, per mille euro fetenti.
– Mille euro la prima volta…
– Come osi contraddirmi? come osi raccontare certe cose false e tendenziose?
– Ma veramente…
– Taci zoccola impudica e maliarda.
– Signo’, questo sogno è mio.
– Ti avverto, non te la caverai così facilmente.
– Ma voi chi siete?
– Io sono la mamma.
– Ma voi siete morta.
– Pure questo è vero.
Reprise
– Signo’, me li volete dare i numeri?
– Ne ‘a fa ‘e bucchini!*
*Devi farne di pompini
– E così signora sua figlia è diventata puttana?
– Ma puttana con Silvio, mica con uno qualsiasi.
– Ha ragione, non ci avevo pensato, sono quaranta euro.
E ci saranno cose nuove e cose vecchie. E le cose nuove saranno mirabili e le cose vecchie risplenderanno di nuovi significati. E l’uomo smetterà di significare con la parola e parlerà col cuore, tutto il creato sarà in pace perché questo sarà ciò che sempre si è cercato.
E ai medici di strutture pubbliche che si dichiareranno obiettori verrà fornito un contrassegno e anche chi lo vedrà potrà comportarsi secondo la propria coscienza. Senza arrecargli danni fisici o lesioni, gli si potranno chiedere prezzi maggiorati e/o negargli servizi, perché grave è l’offesa che essi arrecano agli altri, perché nessuno li ha costretti a scegliere di lavorare sotto l’egida dello stato.
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