L’italiano non è una lingua semplice
– Ciao, sei noioso?
– Volevi chiedermi se mi sto annoiando?
(come volevasi dimostrare!)
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– Ciao, sei noioso?
– Volevi chiedermi se mi sto annoiando?
(come volevasi dimostrare!)
A me che Jan Kowalski e i suoi organizzino cene nello scantinato del palazzo non dispiace, l’importante è che poi mettano a posto, spengano la luce e, quale che sia l’ultimo, chiuda la porta.
Negli Stati Uniti a volte capita di prendere l’aereo, perché anche se uniti sempre stati sono, allora diventa come andare dall’Italia alla Francia o alla Spagna, devi prendere l’aereo, non perché non ti piaccia il viaggio on the road, ma non hai tanto e ti tocca fare una cosa veloce se vuoi vedere New York (quella di New York però è un’altra storia).
Con la mente ancora al viaggio on the road, scopri in aeroporto che il tuo biglietto non prevede bagaglio stivato (in America le dimensioni del bagaglio a mano sono più grandi di quelle permesse in Europa e spesso la gente ha quello e la borsa del portatile, praticamente due valigie) e ti tocca fare il pari e dispari con quello che puoi portare o no a bordo e alla fine butti tutto quello che sai già che ti faranno lasciare, quindi bagnoschiuma e deodorante. Non sono uno zozzone, a New York andavo in un albergo serio, e comunque questo è solo il cappello di quello che volevo scrivere ora, andiamo avanti e dimenticatevi l’aeroporto e le mie ascelle a New York.
Quando sono tornato a Mooresville ho comprato un deodorante americano, che è uguale a quello che si trova in Italia, solo che quando sei in bagno a riflettere sui casi tuoi, puoi anche fare un ripasso di inglese, gli ingredienti, al solito, sono in finto latino. Quello che colpisce delle confezioni di deodorante americano, un axe qualsiasi, non una marca strana, è che ci sono le istruzioni su come lo si deve usare, dei tenerlo a sei pollici dal corpo e spruzzare su collo, petto e avambracci. Ora io so che sembra una cosa stupida da scrivere su un deodorante, io l’ho sempre messo solo sotto le braccia, ma immagino che per quelli che si lavano con il profumo (razza molto diffusa all’estero e che ama moltiplicarsi con femmine che schiariscono i baffi invece di ricorrere alla ceretta) due sputi sotto le ascelle non siano sufficienti.
Ma torniamo a noi, perché non volevo parlare nemmeno di questo. Quello che mi interessava segnalare è la piccola scritta grassettata che si trova verso la fine delle informazioni riguardanti questo deodorante: help stop inhalation abuse. E a me si è aperto un mondo.
Immagino che come me molti quando sentano parlare di droghe da inalare pensino alle colle dei bambini poveri in Brasile (non solo, ma la vulgata portava in primis l’esempio dei bambini brasiliani) o, ma non so perché non si associ subito l’idea, a chi pippa coca. In realtà le cose non stanno proprio così, come i quindicenni che dopo le prime canne provano a fumarsi di tutto, dal basilico alla carta igienica, così anche per gli inalatori si comincia con la benzina e si finisce attaccati al Gled Idea.
Non sto scherzando ci sono pagine e pagine di associazioni che aiutano gli annusatori cronici, i malati dei clorofluorcarburi, i gas addicted. Wikipedia ovviamente è ricca di informazioni, forse un po’ troppo tecniche, ad esempio dal poco che ho capito, pare che ci sia della gente che usa le bombolette per pulire le tastiere per spararsele nel naso, il fatto è che malgrado molti credano che siano bombolette di aria compressa, in realtà sono piene di un gas inerte, privo di ossigeno, con il risultato di rischiare la morte per asfissia.
Ancora più geni sono quelli che si sparano il butano in gola, con il risultato di abbassare rapidamente la temperatura fino a -20 gradi, di solito quello che gli capita dopo è un brutto mal di gola, ad alcuni va male e arriva l’arresto cardiaco e ancora l’asfissia, non stiamo parlando di casi sporadici. Pare che il 52% degli inglesi che si ammazza con i solventi lo faccia con il butano. Gli americani, a quanto ne so io, invece pare che si attacchino alle bombolette di Axe.
Ora, però, per non sembrare il solito bacchettone voglio spezzare una lancia a favore di quelli che si fanno di colla, benzina e isobutano, d’altra parte se rischiano la morte per qualche allucinazione credo che ne valga la pena, magari vedi e senti proprio quello che hai sempre sognato, guidare una Ferrari, Megan Fox nuda, essere il capitano di una nave pirata, ecc; prima di tutto i drogati di spray inalanti non finanziano la malavita organizzata, certo per produrre bombolette spray si uccide l’Africa, ma pure per fare le mozzarelle di bufala non gli si fa del bene, ma almeno non regalano le ville alla camorra, come con le droghe illegali, secondariamente gli inalanti ci hanno dato molte graziose opere dell’ingegno umano a partire da Paura e delirio a Las Vegas per finire con la discografia di Little Tony, strafatto di lacca.
Adesso scusate se concludo qui, sniff, ma devo devo ritornare al lavoro, che questa manica di pendagli da forca non ha voglia di fare nulla, corpo di mille balene, sniff, vogliamo mollare gli ormeggi o no? nostromo, vuoi essere dato in pasto agli squali? sniff, corpo di mille sargassi, sono circondato da imbecilli, la rotta è sempre la stessa, seconda stella destra e poi dritto fino al mattino.
Per la serie riceviamo e pubblichiamo, la tazza di Starbucks che ha visto il mondo: Charlotte, New York, Varsavia, Forlì, Salerno, Cosenza, Parma, Anzio. Saluti anche a chi ci ha inviato questa foto.
La data di scadenza sotto alle confezioni diceva che erano ancora buoni, ma io sinceramente non me la sarei sentita di comprare il 28 giugno del panettone o un pandoro, per quanto Bauli. Koniec serri vuol dire fine serie, ma il prezzo non è che mi sembrasse molto conveniente, al cambio erano pur sempre sei euro e mezzo.
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