Sveglia
Eliminare dopo anni la sveglia che ogni mattina, dal lunedì al venerdì, hai spento alle sette è davvero una sensazione strana.
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Eliminare dopo anni la sveglia che ogni mattina, dal lunedì al venerdì, hai spento alle sette è davvero una sensazione strana.
2:05 PM me: :P cmq al supermercato ho pensato una cosa non vedo l'ora di venire per mangiare una halwa :P ola: cosa? ahahaha 2:06 PM chałwa aspetta la lettera allora :P me: :P scema 2:07 PM ola: perche? 2:09 PM me: perchè me l'hai mandata? :P 2:10 PM ola: si ma una piccola per il viaggio :P
Non so perchè ma nei supermercati dove faccio la spesa io ogni tanto appaiono delle confezioni di Ritter Sport a dei gusti improbabili, come quella ai semi di girasole di qualche tempo fa.
Tralasciamo il fatto che il Ritter più buono era quello al cioccolato bianco, con uvetta e non mi ricordo cosa, che qualche esperto di marketing ha deciso di togliere dal mercato italiano in base a dei criteri non meglio definiti, e andiamo ad esaminare questa nuova creazione con i corn flakes. C’è poco da dire, della cioccolata al latte Ritter con i cornflakes al posto delle nocciole, il cioccolato è buono come al solito, il gusto dei corn flakes non aggiunge e non toglie nulla, un po’ come la Ritter con il biscotto dentro.
La cosa interessante è il fatto che sulla confezione la lista degli ingredienti in italiano sia stata aggiunta successivamente a mano con un adesivo. Indubbiamente un prodotto non indirizzato al mercato italiano, semmai a quello tedesco o di qualche altro paese abrutito da costumi culinari che avrebbero garantito l’estinzione molto prima che decidessimo di scendere dagli alberi. Ma chi ha avuto l’idea di mettere i cornflakes nel cioccolato? e chi ha approvato la loro produzione? e chi ha preso del Ritter per il mercato tedesco e l’ha girato su quello italiano?
Troppi interrogativi carichi di biasimo per quest’ora del pomeriggio.
Io non li conosco i Kiss, non ho mai sentito una loro canzone, non li ho mai incontrati in qualche festa di quelle giuste e non mi sono mai truccato come loro, però ho visto il loro film ed è un film fantastico.
Trama dell’opera: Ciro, Salvio e Sucaminchia, quattro superappassionatissimi fan dei Kiss decidono di andare a Detroit per vedere un concerto dei loro beniamini, dopo tante peripezie riescono a vedere il film, ma il percorso irto di difficoltà assumerà prima della fine il sapore di un viaggio di formazione, perché i Kiss sono meglio pure di Goethe.
Un film per ragazzini un po’ sopra le righe, oltre i soliti genitori che non ne vogliono sapere niente del rock, bulli della scuola discomaniaci, rapinatori, polizia e acne giovanile, il film si è beccato un bel divieto ai minori di 17 anni non accompagnati negli Stati Uniti l’uso spinto per le parolacce, il sesso e qualche droga. Menzione speciale per la quarantenne che si fa uno dei ragazzini nel parcheggio del locale di streap tease dopo che ubriaco si è esibito davanti a decine di vagine ululanti.
Memorabile il finale in cui il protagonista che sta per entrare al concerto, incontra la madre che tiene un comizio contro i Kiss e si becca uno shampoo perbenista, a quel punto, malgrado i titoli di coda siano ormai incombenti, con la morte nel cuore, decide di dire alla sua vecchia tutto quello che pensa di lei e delle sue battaglie puritane, sa che così non ci sarà un finale lieto, ma la fa comunque una pezza lasciandola sola e incartapecorita*. E poi va al concerto. Ah, è vero, poi ci sono anche i Kiss che cantano una mezza canzone.
(nella foto da repubblica.it: i Kiss è un loro piccolo fan non vedente)
*E noi adolescenti dentro esultiamo e siamo tristi per lui perché sappiamo che quando sei la parte debole non puoi giocare se non a somma zero, se non vinci facendo perdere l’avversario lui non ti rispetterà.
Io ci avevo già pensato l’ultima volta, ma non avevo avuto abbastanza spinta, poi c’era stata quella mezza vittoria della sinistra che aveva fatto sperare a molti, o forse non c’era stata solo l’occasione per andare via.
Adesso l’occasione c’è e non è un posto di lavoro, non è una piscina con le palme da cocco e ragazze in bikini che mi sventolano ventagli colorati, non è una borsa di studio, non è una società che mi manda fuori in trasferta, è solo una persona.
A pasqua parto e vado a cercarmi lavoro in un posto da dove prima veniva la gente per cercare lavoro qui. Non so ancora cosa farò domani, però non sai quanto mi sento sollevato a non dover pensare più a quale partito.
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