Il lavoro nobilita
Ogni tanto vado su oDesk a cercare qualche lavoro per arrotondare. Adesso mi pagano per sentirmi dire parolacce.
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Ogni tanto vado su oDesk a cercare qualche lavoro per arrotondare. Adesso mi pagano per sentirmi dire parolacce.
Ho comprato dei calzini, cinque a dieci euro, tre paia blu, uno verde bottiglia, uno verde militare. Credo che dieci euro per cinque calzini sia un prezzo un po’ caro, secondo me il prezzo giusto dovrebbe essere intorno ai sei o sette euro.
Poi sono andato un po’ in giro per Milano. Ah, Milano, che città incredibile. Quando passeggio per Milano sorrido, sorrido sempre, a volte mi sforzo di farlo. Una volta ho incrociato per strada una ragazza che sorrideva, che miracolo, a Milano, una ragazza che sorride. Così sorrido anche io, magari qualcuno se ne accorge e comincia a sorridere anche lui, a Milano, sai che miracolo poi.
A Milano, in centro, c’è un negozio che vende calzini di lana a diciotto euro al paio, con diciotto euro, poco distante, puoi prendere tre menù da McDonald’s o anche cinque calzini, un menù da McDonald’s e anche un gelato. Secondo me chi compra i calzini da diciotto euro non va da McDonald’s ed è un peccato, perché c’è il nuovo panino. Ultimamente ogni mese al Mac cambiano panino, invece in quella vetrina io vedo sempre gli stessi calzini. Forse non gli importa venderli, forse c’è qualcosa dietro che non so, forse un messaggio in codice. Calzini a diciotto euro = qui non c’è crisi.
Che bello che a Milano non ci sia crisi. In un negozio vendevano un cappello e una sciarpa di lana, il cappello era la classica cupoletta blu a cui ripiegare il bordo, la sciarpa della stessa tinta non era nemmeno lunghissima, prezzo? Centoquaranta euro. Non ho visto bene, ma credo che in piccolo fossero riportate le condizioni della polizza contro raffreddori e mal di gola per i cinque anni successivi all’acquisto.
Per i soliti scettici, la crisi non c’è, i centoquaranta euro erano a prezzo pieno, senza nessun sconto. Ma non credete che sia l’unico esempio, ho visto negozi, stiamo parlano della seconda metà di febbraio, dove i saldi erano solo al venti per cento, il fatto che poi siano vuoti è solo perché usciti alle sei a Milano tutti scappano dagli uffici a farsi un risotto o una cotoletta.
Comunque i miei calzini sono proprio belli, i calzini polacchi sono proprio brutti invece, figuratevi che li compro da Marks & Spencer pur di averli un minimo decenti, inglesi, ma ci si accontenta. Malgrado avessi solo dieci euro ho fatto girare l’economia come si diceva una volta, una volta c’era anche uno che appena uscito dal negozio ti diceva “grazie”, ma forse quella era una pubblicità filogovernativa. Io quando sono uscito ho visto un ragazzino emo che usciva con un panino da McDonald’s e di fianco c’era una sua amichetta con un gelato, a febbraio.
Va bene i rom, i rumeni e gli extracomunitari, però anche contro gli emo si dovrebbe fare qualcosa.
Ieri stavo facendo una cosa abbastanza cretina, nel frattempo avevo una connessione a singhiozzo e la cosa migliore che davano in televisione era Rambo III.
Così mi sono ritrovato a caricare dei file via FTP e a mormorare verso Filezilla, il computer e la connessione “dimmi, lo vuoi un calcio in culo?”
Ho usato Yahoo Pipes per qualcosa, non di utile, ma qualcosa. Ho installato plugin di wordpress in automatico, trovandomi a pregare ogni volta che la connessione reggesse fino alla fine della procedura e ripromettendomi che il prossimo l’avrei installato a mano, cosa che poi puntualmente non avveniva, perché, dai, ora la rete regge.
Ho defacciato, come dicono i lamer, mucio.net da solo, per poi darmi del cretino e risistemare la cosa.
Ho fatto una prova. E ho trovato un paio di soluzioni cercando online. Ne ho fatto anche altre e ho trovato una soluzione stronza, ma erano quasi le due e mi sono accontentato. Se fosse un blog tecnico e non avessi qualcuna che rompe quando scrivo cose un minimo complicate sarebbe interessante condividere quello che ho imparato.
Ho provato ad incoraggiare qualcuno.
Oggi la giornata è cominciata indubbiamente bene, ho potuto ripetere ad Ola una cosa che mi aveva detto giorni fa e metterla alle strette, costringendola a dire chiaramente cosa doveva fare oggi, studiare, scrivere, lavorare. Sapete a volte la signorina ha bisogno di sapere cosa sta facendo e perché, sì anche chi sta scrivendo, ma oggi la giornata è cominciata bene, mica male.
Visto che le cose stanno andando bene allora voglio sfruttare questo momento propizio per puntualizzare alcune cose.
Antefatto. La discussione era nata dall’immagine del profilo su facebook, che ieri avevo cambiato come molti, per poi passare a parlare del caso di Eluana Englaro, allo scontro istituzionale e ai comportamenti idioti di italiani e stranieri in Italia, della manipolazione che fanno i media e la politica delle notizie e altro ancora. Lo so parliamo tanto, ma finché lavoro a Milano Skype è la cosa più vicina ad una convivenza che possiamo permetterci.
Così tra una chiacchiera e l’altra ha dato un’occhiata ai suoi amici su facebook, tra gli ultimi sei che avevano cambiato status cinque erano italiani, di questi cinque quattro parlavano del Grande Fratello. D’altra parte, ha commentato, l’Italia è l’unico paese dove si è arrivati al nono anno di GF. Come a dire che la stupidità di una nazione ha un termometro ben preciso: il numero di edizioni del GF.
Ora continuiamo la giornata come è cominciata, ho controllato su wikipedia e se l’Italia è alla nona edizione del GF (quindi nazione con alto tasso di imbecilli) non è di certo sola: a nove sono anche il Brasile e la Germania. Dev’essere una cosa collegata alle coppe del mondo di calcio ma non capisco in che modo.
In Inghilterra sta per partire la decima, mentre negli Stati Uniti la undicesima, ma anche nella civilissima Spagna stanno aspettando l’undicesima edizione del Gran Hermano. Ovviamente senza contare le edizioni con personaggi famosi, con i ragazzini, con i ballerini ciechi da un occhio e con i prigionieri di Guantanamo.
E la Polonia? in Polonia il GF lo hanno trasmesso due emittenti, che ne hanno fatto anche delle edizioni per sedicenti celebrità e cose simili. Contandole si scopre che in Polonia ci sono stati otto Grandi Fratelli e speriamo che presto parta la nona edizione, così da pareggiare quelle italiane.
Ma la notizia che sicuramente non è sfuggita ad Ola, ma che ha ovviamente evitato di riportarmi per non vergognarsi, è che da ieri c’è un po’ di Polonia anche nel GF italiano. Non parliamo certo di vodka, kabanos o kotlet szabowy, piuttosto di una nuova concorrente: Laura Dzrewicka, che a quanto leggo online si è esibita a tarda notte su canali privati di provincia pubblicizzando numeri a pagamento, si definisce una “Barbie Girl”, che per l’uomo della strada che non mastica l’inglese ma solo il marciapiede possiamo rendere come… vabbè l’uomo della strada ha già capito.
Concludo con la consapevolezza che mi sto attaccando ad una vittoria effimera e che domani, anzi già stasera, si tornerà a scontrarci dall’alto delle nostre diversità culturali, però per almeno un altro paio d’ore lasciatemi beare di questo piccolo vantaggio: saremo anche alla nona edizione del Grande Fratello, ma la Polonia non è da meno.
Aggiornamento dell’ultim’ora. Ieri si parlava anche di andare a sciare, passatempo che non comprendo pienamente, Ola stava cercando di spiegarmelo, anche se all’argomentazione “andare veloce” ho risposto bene con “posso sempre prendere la mia macchina e aprirla tutta o se proprio voglio l’adrenalina vado a fare bungee jumping, sai che adrenalina lì”, comunque il fratello di Ola si è appena fatto male ad un polso sciando, nessuna delle mie sorelle si è fatta mai male a mare. Un altro argomento a favore della causa dei maschi vessati dalle fidanzate.
Couchsurfing.com è il sito ideale del viaggiatore a scrocco, detta così sembra la sagra dell’approfittatore invece è molto di più. Couchsurfing è un social network che conta quasi un milione di iscritti che girano il mondo ospitando o facendosi ospitare gratuitamente dagli altri utenti del sito.
Il servizio è totalmente gratuito ed è molto semplice da utilizzare, ci si iscrive al sito, si compila il proprio profilo e si cercano gli utenti che ospitano nella città o zona che si vuole visitare, una volta trovato qualcuno compatibile con le proprie esigenze gli si scrive un messaggio chiedendogli ospitalità. Al sito sono iscritti soprattutto studenti e ragazzi giovani, ma anche famiglie con un divano libero che lo cedono volentieri a chi passa da quelle parti, un po’ per spirito di ospitalità, un po’ per conoscere gente nuova.
La diffidenza italica verso i bagni senza bidet non è facile da vincere, così piuttosto che continuare a parlarne io, ho pensato che fosse meglio chiedere ad alcuni amici che l’hanno utilizzato di raccontare un po’ le loro esperienza.
Allora, cominciamo dall’inizio, quante volte hai viaggiato con Couchsurfing e dove sei stato/a?
Lupetto: Ho viaggiato diverse volte, la prima esperienza è stata a Nottingham, poi Aarhus, poi Pescosolido, poi Berlino, poi Salerno, poi… non le ricordo tutte. La cosa che ricordo e’ che, finora, ho conosciuto sempre persone disponibili, aperti alle differenze, umili e orgogliosi del proprio paese nativo.
Luigi: Con Couchsurfing ho viaggiato per l’Europa, ma soprattutto ho viaggiato attraverso le città che normalmente avrei solo visitato: sono stato ospite in Scozia, Inghilterra e Spagna ed ogni volta sono stato portato a conoscere gli aspetti della vita di chi abita lì.
Com’è stata l’esperienza? chi ti offriva un letto era ospitale? come ti sei trovato/a?
Lupetto: Ogni esperienza mi ha sempre “donato” qualcosa. Per dirla in parole semplici, ogni volta sono cresciuto un po di piu’, ho acquisito un po’ più di conoscenza delle culture e abitudini altrui e sono stato sempre trattato con rispetto, come fossi un loro vecchio amico che lo/li è andato/i a trovare. Non sempre mi hanno offerto un letto. Il pensiero che ho di questo sito è quello che puoi andare in un posto non da turista… dove vado a mangiare una cosa tipica? cosa c’è di tipico qui? che feste ci sono? dove posso incontrare i tedeschi/inglesi/danesi e vedere le loro abitudini comportandomi quasi come loro e imparando qualcosa? Coloro che mi hanno ospitato hano sempre dato il massimo cercando di darmi il maggior comfort possibile a casa/college loro.
Ed era come mi sentissi a casa, con amici e avido di conoscere usi e costumi della persona che mi ospitava, delle persone che vivevano in quel luogo e dell’aria che si respirava.
Luigi: Mi sono trovato mediamente molto bene, sempre premesso che non si va in albergo: bisogna adattarsi ai ritmi ed alle usanze della casa e delle persone con cui si vive e talvolta si deve veramente dormire su un divano (anche se di solito mi è stato fornito un comodo materasso). L’unica esperienza un po’ fastidiosa è stata quando, dopo una giornata in viaggio ed a digiuno, ho scoperto che i miei ospiti erano dei radical-vegan-ecologisti che alla sera si nutrivano solo di una tazza di brodo caldo. Non c’era niente vicino casa loro e sono riuscito a procurarmi del cibo solo convincendo la sorella del mio ospite ad andare a vedere la prima del film dei simpson, dove ho potuto mangiare un kg di carissimo popcorn.
Hai mai ospitato qualcuno? com’è andata? (storie d’amore, ti sei toccato e ti sei scoperto, hai salvato il mondo)
Lupetto: Purtroppo ho ospitato solo una volta poiché vivevo con i miei, ma ho preso diversi caffè, accompagnato persone in giro e invitate a locali/feste. Tutti sempre contentissimi dell’aiuto e eccitati ad ascoltare le mie storie e raccontare le loro. La volta che ospitai, erano un ragazzo e una ragazza ungheresi, non era una coppia, e… c’è stato qualcosa. Qualche volta che sono stato ospitato… può capitare come in un uscita tra persone nuove, ma eviterei di iscrivermi per cercare sesso.
Luigi: Ho salvato il mondo, aiutato damigelle in pericolo, toccato il cielo con un dito ed ospitato una trentina di persone a Pisa; ho trovato degli Amici ™ con cui ho fatto viaggi ed altre cose meravigliose e, perché no, anche l’amore o qualcosa di simile, per un po’.
Ho visto che Couchsurfing propone ai propri utenti anche delle attività “collaterali” come dei raduni per chi abita nella stessa
città, tu vi hai mai preso parte?
Lupetto: Sono, o meglio dire ero, moderatore del gruppo della mia città. Abbiamo organizzato DIVERSI meeting con i concittadini, ed è proprio una bella crew. Noi di Napoli abiamo sempre avuto complimenti per l’organizzazione (sì, sono modesto) e chi si e trovato a fare couchsurfing in quel periodo ed ha partecipato ha sempre detto che siamo uno dei migliori gruppi in cs. Ora la cosa sta andando a scemare, ma c’è ancora molta vita. Purtroppo non si può sempre uscire e nonostante sono nate grosse amicizie “inside”, le persone hanno anche delle vite alle quali badare (amici, lavoro etc etc).
Luigi: Per un periodo la comunità di CS era composta dal giro dei miei amici, quindi era un po’ difficile capire quando stessimo facendo un “raduno” e quando no. Ora come ora sono un po’ fuori dal giro, e quando vedo gli altri ragazzi di qui mi prendono un po’ in giro “ecco il moderatore che finalmente si fa vedere” etc etc… in linea di massima mi piacerebbe frequentare di più i surfers, che di solito sono ottime persone, ma la finitezzza della vita umana mi impedisce di fare tutto quello che vorrei.
Consiglieresti Couchsurfing ai lettori di mucio.net? per chi pensi che il sito sia più adatto (ragazzi, ragazze, studenti, pensionati sociali)? Hai qualche suggerimento per chi già usa o vuole usare Couchsurfing?
Lupetto: Non lo consiglierei, anzi lo consigleirei, anzi no. Ho sempre avuto timore che il sito diventi un altro facebook o un altro badoo o chi piu ne ha piu ne metta. Fortunatamente c’è un sistema di “fiducia” attraverso il quale puoi dire se una persona ti ha fatto una buona impressione o meno e quello rimane per sempre, quindi se una persona ti chiedi ospitalità e questa persona ha 1 (può piu che bastare) o piu commenti negativi, aspetti un attimo prima di ospitarla o essere ospitato.
Naturalmente puoi creare milioni di account, ma è un sistema tipo ebay, se non hai referenze è difficile che ti ospitino.
Luigi: Consiglio a tutti di provare Couchsurfing, non solo perchè è più economico di una qualunque altra sistemazione, ma perchè riguarda varamente ‘Cambiare il mondo, un divano alla volta’: ti porta il mondo a casa e ti fa entrare nel mondo. Il sito è sicuro, le esperienze negative sono meno di una su diecimila e tipicamente, se qualcuno si offre di ospitare sconosciuti a casa, non può essere cattivo.
Vuoi aggiungere qualcosa? secondo me sì.
Lupetto: Si vorrei aggiungerla. Grazie per lo spazio dedicatomi
Luigi: Mucio completa il profilo, è così da due anni =P
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