Quelbruco di Astrid Minelli
Non capita a tutti di avere un’amica che ha un blog completamente fuori di testa, non capita a tutti di avere un’amica che scrive un libro per una grossa casa editrice, non capita a tutti di avere un’amica a cui devi un favore e, anche se non ne hai assolutamente alcuna voglia, ormai l’hai promesso e le devi fare la recensione del suo libro.
Sto parlando di Quelbruco di Astrid Minelli, che arriva nelle librerie in questi giorni tra gli Struzzi di Einaudi. Il libro è un fitto susseguirsi di brevi testi, piccoli sprazzi di vita raccontati a volte con dolcezza altre volte con pura follia.
di quando non sai se ridere o piangere
io e la scrivania ci guardiamo negli occhi…”non ti prometto niente” le dico…fa finta di non sentirmi…
allora mi rivolgo ai libri “uno di voi sarà l’eletto” dichiaro imperiosa…
cazzo…scelta sbagliata…mi tocca leggere la storia di Clodoveo e della Lotaringia
ma presto l’insofferenza si fa sentire e il bruco se ne va per i fatti suoi…
Leggerlo per me è stato un rileggere, una buona metà delle pagine è una selezione dei post pubblicati sul blog, ma trovarseli tra le mani, invece che davanti sullo schermo, è stata una strana epifania, quasi come se spiassi il suo diario segreto o riuscissi a mettere a posto i pezzi di un puzzle che avevo sempre accantonato perchè troppo complesso.
< blockquote >da giorni mi sveglio ricordando di aver sognato. sogno di fare karate con una persona che neanche conosco, sogno di cadere da una scala verde, sogno il telegiornale (questo è davvero grave), sogno di avere un cellulare nuovo (che poi non è un mio desiderio), sogno di andare in treno in polonia.
e poi ho sognato di avere della cioccolata del cassetto. e scema come sono appena sveglia sono andata anche a controllare.
non si può campare così! o forse si…
(ieri ho lavato la macchina e ci ho trovato le mollette per capelli della ragazza di mio fratello )
ma non era che chi rompe paga?
Il libro in sè è bello, si fa leggere bene. A brani più lunghi si alternano altri più brevi, a quelli più intensi e intimi si alternano disavventure universitarie, con l’amica Jane o descrizioni al limite del lisergico di quello che la circonda.
telefono…driin…driiiiiiiiiiin
nonna – uèèèè tanti auguri…
bruco – grazie nonna
nonna – fammi sentì na cosa, ma ‘o uaglione l’hai trovato?
bruco – ma che c’entra con l’onomastico?comunque no, nonna, niente…ancora niente…
nonna – uh ma com’è sta cosa…tu ti devi sposà, voglio sta’ pure io nelle foto…hai capito?
bruco – eh sì, allora mò accellero…
nonna – brava, fa’ content a nonna!
Le restanti pagine invece sono occupate da alcuni contributi che amici e conoscenti hanno voluto dedicare al Bruco più famoso del web italiano. Qui i risultati sono alterni, si va da pagine belle, ad altre godibili fino ad alcune cose illeggibili che si spiegano solo con l’amicizia che lega Astrid agli autori.
Ah, sì, se io fossi il bruco. Se io fossi il bruco probabilmente fuori da casa mia ci sarebbero 3-4 cm di neve e io me ne starei alla finestra, a guardare, con la solita confusione di identità dentro e un grosso cane imbiancato e goffo a spalmarsi di neve, fuori. Nei posti come quello dove sta il bruco non è che si possa fare molto altro.
Infine completano il libro alcune, una quindicina, belle illustrazioni o interpretazioni grafiche di diversi artisti del web che arricchiscono il volume e che fanno da contraltare ai testi ai quali fanno da contrappeso in maniera sorprendentemente perfetta.
Insomma, di certo non sarei potuto essere cattivo con una mia amica, però mi piace quello che scrive e il mondo che ha in testa, ma se non vi fidate di un giudizio di parte come il mio potete sempre andare a sbirciare sul suo blog quello che vi aspetta in libreria. Dopo tanti libri di blogger che si credo dei fighi, finalmente il libro di una figa che non si crede una blogger, anzi non gliene frega proprio.
P.s. Il suo ultimo post che prende in giro i videoblog pieni di fuffa che sono nati ultimamente è fantastico.
Astrid Minelli
Quelbruco
Einaudi – Struzzi
€ 14,00