Treni strettamente sorvegliati di Bohumil Hrabal
“I cechi sapete chi sono” chiese il consigliere Zednicek, “bestie ridenti!”.
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“I cechi sapete chi sono” chiese il consigliere Zednicek, “bestie ridenti!”.
La cosa bella di leggere un libro “di uno storico” e non “di storia”, cioè il libro di storia del liceo, è leggere tra le righe i riferimenti e gli appunti che fanno ai colleghi e leggervi rapporti di stima, di odio o di disprezzo, insomma, per dirla con parole altrui, “onestamente in poche parole la maggior villania del mondo.” La fregatura è che è un libro del 1937 quindi non si possono seguire le polemiche successive se non facendo ricerche d’archivio.
Questo libro volevo comprarlo da più di dieci anni e se si va aldilà dei nomi dei re barbari si possono scoprire un sacco di cose interessanti sugli anni successivi alla caduta dell’impero romano d’occidente.
L’ho comprato per avere qualcosa da leggere in metro e autobus, per non dover guardare continuamente i milanesi e la città.
Lo sto leggendo due volte, con il piacere di leggere un buon libro, con la curiosità per la storia e per gli anni bui dopo la fine dell’impero, ma anche facendo un confronto con la situazione attuale, perchè da qualche tempo, ma soprattutto tornando ora in Italia, ho una sensazione da “tramonto dell’impero” e ho voglia di sapere quello che potrebbe accadere, giusto per tenermi pronto.
Questo è un libro rubato, trovato nella cantina di una mia vecchia casa, ma come nuovo, con tanto di fascetta, pagine ingiallite, pergamenate, ma non ha nemmeno vent’anni, però era di Ende e non avevo voglia di leggere Momo, che ha un nome un po’ sciocco, questo invece era una classica edizione Salani con sovraccoperta, ho pochi libri con la sovraccoperta, di solito coprono dei mattoni telati.
Il corvo l’osservò con la testa piegata da un lato e gracchiò soddisfatto tra sé e sé: “Ahah, una brutta notizia, a quanto pare. E’ la mia specialità”.
Il libro è una favola ecologista, così intorno a pagina sessanta, con streghe, diavoli e animali parlanti ed è difficile non pensare che Pratchett abbia preso il nome del suo gatto da quello questo libro. E il Pratchett per bambini questo libro lo ricorda molto, quello che però c’è di Ende è la velocità nell’inventare personaggi, cose o dettagli fantastici, quello che in Pratchett a volte è pesante qui è lieve, leggero e non ha bisogno dell’ennesimo giro di parole per descrivere la luce che scivola sul mondo disco.
“Coosa?” strillò il corvo. “Adesso però sta per saltarmi il tappo! Chi sarebbe l’ordinario qua dentro? Non è mica un divertimento per uno nelle mie condizioni svolazzare nella notte e nella tempesta per venire ad annunciare la sua padrona, e poi scoprire che è arrivato giusto in tempo per la cena, ma mica nel senso che trova qualcosa da beccuzzare, macché: proprio nel senso che si trova lui sul menù. A questo punto vorrei proprio chiedere forte, da farmi sentire da tutti, chi è l’ordinario qua dentro.
Mentre lo finisco intanto penso ad una cosa, se il bookcrossing è liberare i libri, fregare un libro non è liberarlo due volte? Spesso ci sono quei libri che restano nelle cantine o nelle librerie, dimenticati, possibile che non possano rinascere a nuova vita, farsi leggere da un nuovo lettore, a volte proprio dal primo?
L’ho comprato a peso e va bene, non perché sia brutto, ma perché a volte mercificare un po’ la roba buona la fa sembrare/essere più buona. E’ un’antologica di racconti della rivista All-story, pubblicata dalla casa di produzione Zeotrope, quella di Francis Ford Coppola. La particolarità di questa rivista è quella di pubblicare sono storie brevi, diciamo di una trentina di pagine, che non devono per forza essere destinate a diventare film o sceneggiature. Le storie sono belle e l’abbonamento annuale costa 40 dollari. E leggere in autobus, a parte rendermi meno alieno ai polacchi, che leggono un sacco, mi fa stare meglio, le storie brevi americane vanno benissimo per i viaggi in autobus leggere e non pretenziose come alcune storie italiane, che vorrebbero ma non possono.
La citazione:
Forse sono incapace di tenerezza? Magari ho smarrito la mia vera vocazione: bastonare orfani.
P.s. pare che da ibs ve lo tirino dietro, praticamente pagate una ‘ntecchia meno di un centesimo a pagina.
Da Samuele Silva e da downloadblog ho letto di wordle e ho pensato di buttarci dentro qualcosa, qualcosa di semplice, tipo la divina commedia, il risultato non è granchè, ci sono per lo più congiunzioni, articoli e pronomi, ma se provate a ricordare qualche verso vi renderete conto che al di là di “vuolsi così colà dove si puote” o “fatti non foste per viver come bruti” quello che vi resta più impresso è il che a inizio di verso che Dante usava per ogni cosa, dalle relative alle causali, dalle finali alla lista della spesa.
Quasi quasi prossimamente lo provo con qualcos’altro, intanto, errore banale, ho lasciato la freccia del puntatore nello screenshot.
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