Yes man di Danny Wallace
Il saggio raccoglie un granello di sabbia
e immagina un intero universo.
Lo stupido, invece, si sdraia sulle alghe,
ci si rotola fino a esserne completamente avvolto,
poi si alza ed esclama: “Ehi,ecco il Mostro
della palude!”
Jack Handey
Yes man è il libro che racconta quello che è successo qualche anno fa a Danny Wallace. Dopo essere stato lasciato dalla fidanzata, aveva cominciato a passare sempre più tempo in casa, evitando gli amici e passando il tempo a contarsi i peli delle gambe.
Per molti mesi avevo tirato avanti con l’impressione che tutto filasse liscio nella mia vita. Single, sui venticinque anni, vivevo in una delle città più eccitanti del mondo. Per poi scoprire che ero un single che passava il tempo a casa, da solo, in mutande.
Ma tutto questo viene cambiato dall’incontro casuale su un autobus, un perfetto sconosciuto seduto di fianco a lui con il quale scambia due chiacchiere tornando a casa una sera.
“Senti, Dan” fa Ian. “Vuoi dirmi cosa ti ha detto quello stronzo dell’autobus o preferisci fissare un altro appuntamento?”
“D’accordo te lo dico.”
Poso la pinta sul tavolo per guardarlo negli occhi.
“Ha detto ‘Dire più sì’.”
Sollevo la pinta per bere un sorso. Alzo le sopracciglia per fare capirea Ian che è una cosa importante, ma per qualche ragione lui sembra in attesa di qualcos’altro. E’ questo il problema con la generazione di MTV. Mai soddisfatta.
Così Danny comincia a dire sì a tutte le cose a cui prima diceva no, sì agli amici, sì agli sconosciuti, sì al lavoro, sì alla pubblicità, sì alle occasioni, sì a tutto. Da lì a fine anno avrebbe detto si a tutto quello che gli si sarebbe presentato davanti, in un concatenarsi di eventi che lo porteranno in giro per l’inghilterra e per il mondo, gli faranno cambiare lavoro, comprare una macchina, vincere venticinquemila sterline e perderle, ordinarsi sacerdote, iscrivere il gatto dei vicini ad un concorso, tentare di abbracciare la luna, provocare un monaco buddista, farsi un nemico mortale e conoscere uno degli Stormtrooper imperiali.
Proprio in quel momento Gaspar tornò sul terrazzo.
“Scusate. Sto preparando una grande mostra. Idee nuove che ancora non ho sottoposto a nessuno. Al telefono era un mio amico, un artista portoghese che vive in inghilterra.”
“Dove, esattamente?” chiesi.
“Bath.”
Ero basito.
“E’ dove sono cresciuto io” dissi.
Marc fece il suo piccolo cip.
“La coincidenza non esiste! La casualidad no existe!”
“Che strano!” disse Gaspar. “Ma anche… questo è strano. Mentre gli raccontavo del mio viaggio in Inghilterra, mi è venuto in mente dove ti ho visto.”
Mi si avvicinò un poco.
“In televisione.”
Oddio. Anch’io sapevo esattamente dove. Sullo sfondo del notiziario delle nove, seduto dietro l’uomo coi lustrini che cantava una canzone pop spagnola. Ma poi fece la faccia seria, come se si sforzasse di ricordare…
“Tu facevi… ah, com’era? Così…”
Gaspar cominciò a darmi colpetti sul braccio.
Oh, santo cielo.
Mi aveva visto al “Richard & Judy”!
“Ma… come?”
“A Londra, avevo la TV in albergo.”
“Ma è stato solo pochi giorni fa!”
“Sì!”
Per la miseria.
Marc comincio a ridere, ridere, ridere.
“La casualidad no existe!” ripeté.
Yes man è un libro divertente da leggere, intriso com’è di ironia, ma anche un libro importante, un libro che piano piano porta il lettore a chiedersi se i “no” che quotidianamente pronuncia non siano in realtà delle porte che lascia chiuse, delle persone che non conosce, delle opportunità che decide di non vivere.
Improvvisamente mi tornò la memoria.
Un artista di strada – che avevamo superato barcollando in Leidseplein – mi aveva chiesto se volevo farmi fare un ritratto. Dopo una risatina avevo urlato sì, ma solo – e ricordo di essere stato molto preciso – se avesse ritratto anche il mio cane. Che cane? aveva detto. Be’, il cagnolino che ho sulla spalla avevo risposto.
La copertina italiana lo rende un libro abbastanza ridicolo da acquistare, quella inglese è molto più sobria, ma i sedici euro del prezzo, per quanto non giustificati da un’edizione brossurata che non li vale, sono davvero ben spesi, quattrocento pagine fitte di eventi e situazioni che si leggono una di seguito all’altra. I complimenti ai due traduttori sono impliciti, il libro è pieno di battute e dialoghi, che sono resi in italiano senza alcuna pesantezza.
Un libro consigliato soprattutto da chi non ha ancora fatto trent’anni, a chi vuole dare una scossa alla sua vita, a chi vuole ridere della vita e a chi non crede che esistano coincidenze.
Yes Man
Danny Wallace
trad. Adriano Colombo e Paola Frezza
Mondadori
16€