Treni strettamente sorvegliati di Bohumil Hrabal
“I cechi sapete chi sono” chiese il consigliere Zednicek, “bestie ridenti!”.
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“I cechi sapete chi sono” chiese il consigliere Zednicek, “bestie ridenti!”.
Biondo?
Ma che succede?
Che è successo che corri?
sulle strisce, sta bene,
ma comunque corri, fuggi,
stai scappando.
C’è qualcuno che ti insegue?
non mi sembra, ci ho guardato.
Ma allora dimmi che ti prende,
hai scordato il gas aperto?
l’acqua aperta nella vasca?
Mi sorprende la tua corsa
mentre sono in pausa pranzo,
per le strade de la ville
passeggiando amenamente.
Eppure, eppure, la tua fuga
così indiscriminata
nella quale urti una vecchina
e una mamma col passeggino,
mi ricorda quella storia
del tedesco mezzo sbronzo
che correndo per la strada
prese dentro in una Uno,
ruppe l’auto, ma non un osso.
(tirata via per fame)
(foto originale Ma ‘ndo cazzo vai? di francescomucio)
Dedicato ad una mia amica e alla delicatezza che notoriamente la contraddistingue
(foto originale Purple Tractor di biketourist.org)
La cosa bella di leggere un libro “di uno storico” e non “di storia”, cioè il libro di storia del liceo, è leggere tra le righe i riferimenti e gli appunti che fanno ai colleghi e leggervi rapporti di stima, di odio o di disprezzo, insomma, per dirla con parole altrui, “onestamente in poche parole la maggior villania del mondo.” La fregatura è che è un libro del 1937 quindi non si possono seguire le polemiche successive se non facendo ricerche d’archivio.
Questo libro volevo comprarlo da più di dieci anni e se si va aldilà dei nomi dei re barbari si possono scoprire un sacco di cose interessanti sugli anni successivi alla caduta dell’impero romano d’occidente.
L’ho comprato per avere qualcosa da leggere in metro e autobus, per non dover guardare continuamente i milanesi e la città.
Lo sto leggendo due volte, con il piacere di leggere un buon libro, con la curiosità per la storia e per gli anni bui dopo la fine dell’impero, ma anche facendo un confronto con la situazione attuale, perchè da qualche tempo, ma soprattutto tornando ora in Italia, ho una sensazione da “tramonto dell’impero” e ho voglia di sapere quello che potrebbe accadere, giusto per tenermi pronto.
Questo è il regalo per la promozione finale, me l’ero ordinato in anticipo, perché da un po’ di tempo volevo una custodia per il portatile in neoprene, ma che fosse carina; così quando ho visto quella di 25togo mi sono fatto due conti, ma visto che il sito era in cinese e non c’erano le spese di spedizione per la Polonia ho preso e ho mandato una mail. Alla fine mi è venuta qualcosa tipo 42 dollari, la conversione la lascio a voi.
Lo dico subito, la terza settimana di corso è stata un po’ una palla, dopo due settimane di studio la mia soglia di attenzione era già scesa sotto al pavimento, il pomeriggio lo passavo a navigare su internet, un po’ perchè gli argomenti erano noiosi, un po’ perchè l’insegnante parlava un inglese americano che spesso andava dove voleva lui tranne che nella mia testa. Alla fine però ho passato anche il terzo esame con un 82 risicato, stesso punteggio con il quale ho passato il progetto finale, si poteva fare di più, la prossima volta farò meglio, intanto sono certificato e lunedì 6 ottobre comincerò a lavorare, ovviamente sugli argomenti dell’ultima settimana del corso, quindi ora sto studiando.
Il putero. Il collega spagnolo e quello portoghese hanno fatto amicizia con uno dei colleghi polacchi, che si è gentilmente prodigato a spiegargli le meraviglie della città, cioè “se volete andare dalle puttante andate in quel locale lì oppure lì”. Sarà che come popoli mediterranei abbiamo un po’ la nominata, ma loro non volevano certe indicazioni e nemmeno se l’aspettavano. Comunque non capendo la sorpresa dei due, il polacco, molto gentile e disponibile, si è offerto di aiutarli, perché, sapete, lui ha un libro, come che libro? un libro che vi spiega passo passo cosa dire e cosa fare con una ragazza. Per la cronaca “putero” in spagnolo indica il cliente delle puttane.
Alla fine anche questa settimana è finita e il corso in generale è stato più duro del previsto, ma anche la soddisfazione è stata tanta. Mercoledì a casa, io e Ola, abbiamo finalmente aperto la bottiglia di spumante che aspettava l’occasione giusta per essere aperta, ma prima il lavoro di uno, poi quello dell’altro, poi c’era il colloquio qui, poi gli esami del corso, poi l’esame per entrare al dottorato, poi il progetto finale. Ora abbiamo fatto finalmente tutto. Per la bottiglia di champagne invece aspettiamo ancora.
Ieri, primo giorno di lavoro, mi hanno fatto saltellare tra la California e Milano, prima di sera sapevo che sarei tornato a Milano ai primi di ottobre, dopo tre giorni a Barcellona e un weekend a casa, a Varsavia. Con Ola stiamo cercando di capire come e quando potremo vederci a parte il fine settimana ogni due che ci tocca d’ufficio, ma poi si vedrà.
Intanto mi godo la mia custodia nuova di neoprene, i cartoncini con le certificazioni e un attimo di calma, ma nemmeno poi tanto. Domani a casa facciamo un’altra parapetówka per la casa nuova, se volete venire.
(foto originale My Document di francescomucio)
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