L’ha combinata proprio grossa,ma alla fine credo anche che sia frustrante continuare a votare leggi contarie alla propria coscenza solo per tenersi il posto ;-)
Si ma…..
In questo caso cosa c’entra la propria coscienza?
Non c’è nessuna nazione al mondo che sia per il ritiro dall’Afghanistan e la presenza della comunità internazionale là è oggettivamente utile a difendere (con le difficoltà del caso) la parte più debole della società afghana.
Non è vero: per esempio il Venezuela è contrario all’intervento in Afghanistan. E guarda caso è sicuramente il miglior governo di sinistra al mondo.
C’è una discussione diffusa su questa vicenda in vari siti legati ai movimenti.
Tra le tante cose sono da vedere:
http://www.bellaciao.org/it/article.php3?id_article=16133
http://triburibelli.org/sito/modules/MyAnnonces/index.php?pa=viewannonces&lid=22278
Chi disapprova la caccia agli eretici sappia che non è solo!
Sono quello del blog, non Franco. Io, anche un po’ vittima della situazione, la penso come la Littizzetto. Ciao.
L’espulsione di Franco Turigliatto dal gruppo parlamentare del PRC al Senato prima, e dal partito poi, è una conclusione dissennata che segue un percorso di valutazione da parte del Collegio di Garanzia del tutto errato e fuori dal perimetro della razionalità.
La risposta dei vertici del Partito ha poggiato la sua linea solo ed esclusivamente sulla necessità di salvaguardare il ruolo di fedelissimi al Governo – senza se e senza ma – e nella nebbia di questo “bisogno impellente” non ha visto gli effetti negativi che tale gesto inevitabilmente riverserà proprio contro il Governo e la sua coalizione in futuro. Espellendo Turigliatto da Rifondazione, si è firmato l’atto che libera la possibilità di comportarsi “secondo coscienza” quando e come lo riterrà opportuno. Senza vincoli di coalizione. Senza vincoli di Partito.
Un gesto sbagliato tanto sul piano della sopravvivenza di questo Governo quanto su quello dell’ “antagonismo governativo” che il PRC pensa di poter continuare a difendere e rappresentare grazie alla testa di questo senatore consegnata all’Unione. Questo Governo non beneficerà di tale sacrificio perché come abbiamo detto sarà anche peggio da domani (vedi TAV, Afghanistan, ecc.. ecc..); non è difficile prevedere a tal proposito un sacrosanto “diritto di vendetta” da parte del senatore che certo non si risparmierà nella produzione infinita di No su tutto ciò che gli metteranno sotto il naso.
Sul terreno della radicalità poi non si capisce il perché di tale decisione che rischia di diventare un curioso boomerang: non solo si tenta di rimediare ad un errore che se mai sta a monte e ha la paternità dell’allora segretario Bertinotti che volle inserire nelle liste compagni che si sapeva come la pensavano e che certo non sarebbero stati disposti a cambiare linea solo perché senatori, ma anche perché Turigliatto ha tutto da guadagnare dall’espulsione e non solo in termini politici ma anche economici visto che non sarà più tenuto a versare il 55 % del suo stipendio da senatore al Partito! Cosa c’è di radicale in un finto pacifista trasformato in eroe che nella sua folle e personalissima visione ha preferito non votare il documento del Ministro degli Esteri rendendosi responsabile della crisi di Governo che, grazie appunto all’eroico “dissidente”, oggi riparte con 12 punti che chiudono gli spazi di manovra e complicano il lavoro della sinistra in una coalizione ancora più blindata di prima e con la parte centrista resuscitata? Che cosa ha prodotto “rivoluzionario”? I rivoluzionari e i Trotskisti veri stanno fuori e lottano dall’esterno e non a seconda della “coscienza”
Questo è un errore di valutazione che la segreteria commise l’anno scorso, forse illudendosi che avrebbe stravinto, e quindi questi sono oggi i risultati. Una collana di cilicio al collo di Rifondazione.
A questo punto sarebbe stato più saggio tentare di recuperare il compagno e non istigarlo a fare peggio, anche perché il governo al Senato ha bisogno di tutti.
E alla sinistra antagonista non serve un “eroe” che vota la fiducia a Prodi e poi promette che lo rifarà cadere ancora. E’ un ragionamento che non tiene da nessun punto di vista lo si guardi.