Se per un fortunato caso stanotte voi fosse stati svegli, diciamo verso le quattro, e aveste acceso la televisione su Rai Uno probabilmente vi sareste chiesti perchè sul primo canale, come dice mia nonna, c’era una babbiona che si sedeva sulla faccia di un vecchio, in un’atmosfera fintorgiastica da film adolescenziale americano anni 80.
Probabilmente avreste cambiato canale, cercando un ormai spento Marzullo o avreste spento per tornare a letto dopo aver svuotato la vostra vescica del suo ambrato contenuto, ma nel fortunato caso voi foste stati svegli, televisore raiunosintonizzato e un passato di giocatori di videogiochi serio a cavallo degli ’80 e ’90 sicuramente sareste rimasti lì a guardare il film riconoscendone subito lo spirito.
La vista dei voluminosi capelli corvini della protagonista, la scollatura filantropica e i modi a metà tra la soubrette e la vaiassa non avrebbero fatto altro che dare conferma al vostro istinto. Magari non l’avete mai visto, magari non sapevate nemmeno che esistesse il film, magari non avete mai giocato nemmeno il videogioco, però non avreste potuto sbagliarvi nemmeno volendo, quello è il film di Elvira.
Elvira è questa improbabile strega che vuole fare uno show a Las Vegas, che arriva in un paesino e scatena il putiferio. Il film ruota indubbiamente intorno alla circonferenza seno della protagonista e malgrado potrebbe diventare un cult anche solo per quello è imprezziosito da personaggi e situazioni che lo pongono al di sopra dei B movie d’importazione e non.
Lo spirito ricorda molto quello che si poteva respirare nelle avventure grafiche dell’epoca, con scenette al limite del non sense e aggiungendo talvolta un po’ di pepe, anche se va detto che persino in Monkey Isle c’era qualche accenno alla dubbia sessualità di Guybrush Treepwood senza parlare della serie di Larry. Sicuramente molto superiore alle streghe, ai vampiri e alle Buffy che da qualche anno impestano i nostri teleschermi.
Vi risparmio di raccontarvi episodi del film per non rovinarvi le sorprese, sappiate però che nel perbenismo anni ’80 Elvira era abbastanza fuori le righe del politicamente corretto, insomma superiore “soprattutto di petto”, come dice la stessa Elvira sul finale.
Il finale ovviamente è lieto, la cittadinanza alla fine si ravvede, Elivra eredita i soldi dello zio cattivo e può andare a Las Vegas e mettere su il suo show Elvira: the mistress of dark. Il numero finale è eccezionale, non adatto ai malati di cuore e rotolo di scottex per gli altri.
e’ il mio scult preferito!
cosa intendi per scult?
è un movie trash meraviglioso