Il porco era nato nel porcile, ovviamente. E fin da piccolo sapeva che sarebbe stato allevato non per il latte, non per le uova, ma per la sua carne, ovviamente.
All’inizio penso di fare dispetto ai suoi allevatori non mangiando, ma non mangiando si deprimeva, allora nella depressione più cupa mangiava, mangiava tantissimo e ingrassava, ovviamente. Allora pensò di evadere, di darsi alla macchia, di scavalcare d’un balzo il recinto, correre nei campi, scappare in un bosco, trovare una bella chinghiala selvaggia e di spassarsela tutto il tempo con lei, a fare le porcate, ovviamente.
In realtà, malgrado le sue fantasticherie di fuga, il maiale rimaneva sempre a sguazzare nei liquami del pavimento del suo porcile, letame e pappone, mischiati insieme, perchè il fango fa bene alla pelle si ripeteva, ovviamente. Le galline della fattoria, quando lo vedevano così assorto nei suoi pensieri di gloria, nelle sue fughe rocambolesche, nei suoi concorsi di bellezza a base di fango e merda, si mettevano stupidamente a ridere tutte insieme, almeno finchè non passava il gallo, ovviamente.
Un giorno però il contadino dimenticò la porta del porcile aperta, quasi per caso, d’altra parte il maiale non si era mai mosso dal fango, se non con la fantasia, ma i contadini zappano la terra, mica leggono il pensiero, ovviamente. Proprio quel giorno, però, per uno strano caso, il maiale si sentiva pronto per affrontare la sfida della libertà, scostò il catenaccio con il naso, poi si fece spazio con la testa e aprì la porta, per un attimo la luce del sole lo abbagliò, poi capì che quella luce era la luce della libertà, ovviamente.
Il bambino cominciò ad urlare “papà, nonno, il maiale sta scappando!”, poi in cinque o sei lo circondarono, lo legarono al collo con una corda e lo trascinarono in una stalla, lo legarono su un piano di legno, chi lo teneva per le zampe, chi stringeva le corde, le donne controllavano che i secchi fossero puliti, il più vecchio rifaceva il filo ad un lungo coltello, il bambino invece gli teneva per mano il codino, ovviamente. E qualcuno disse “proprio oggi voleva scappare, pare ste bestie lo sentono quando è il loro giorno”, ma il porco ormai non sentiva niente, era morto, ovviamente
Una volta macellato a dovere dal maiale si ottengono: salsicce, soppressate, prosciutti, capicolli, braciole, costatelle, salami, coppa, lingua, muso di porco, cotechin, zamponi, culatello, farine animali, pancetta, ciccioli, lardo e tante altre cose buone, ovviamente.
\”…guardarono dal maiale all’uomo, dalll’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile distinguere fra i due.\”
è tutto così ovvio… tzè
dr.cere: no, quella è un’altra storia
chandler: ovviamente
E tu sei schiavo dell’ovvietà, ovviamente?
Non così ovvio è l’elettrone che sfugge alla sua orbita. Eppure in questo momento sta succedendo a miliardi di miliardi di miliardi […] di miliardi di elettroni.
Cazzarola.
Mi hai rovinato la giornata.
Già compromessa, peraltro.
…..
Barney: che l’elettrone sfugga è improbabile, ma per la legge dei grandi numeri diventa ovvio, meno ovvio se un maiale sfuggisse all’orbita terrestre.
Luth: Come tutti i luned’, lieto di esserti stato utile
un maiale adulto se lo pappa, un bambino.
Non quando è legato prima dello squartamento ed è usanza, in molte zone, far tenere il codino dell’animale ai bambini
Legge fisica: Un puorco lanciato nello spazio… s’arricorda a jurnata (By Gianfranco Marziano)
State parlando del Premier?
sprint treo ringtone
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