Quattro tartarughe per difendere la terra
Una volta un tipo che conoscevo si era messo in testa di allevare quattro tartarughe ninja, allora andò al negozio e le comprò e comprò anche un topo, come maestro.
La prima subito si mangiò il topo, all’inizio il tipo ci rimase molto male, ma poi pensò che questo significava che la tartaruga era più forte del topo e la promosse a maestro ninja. La mise in un posto separato dalle altre per farla meditare come secondo lui facevano tutti i maestri di arti marziali, dopo tre settimane che quella tartaruga era immobile si rese conto che era in meditazione ma morta di non so cosa.
La seconda gli cadde giù dal terrazzo durante un qualche esercizio di agilità ninja. E dal sesto piano hai poche possibilità, anche se sei ninja.
Un giorno poi trovò le due superstiti una sull’altra, a quanto pareva una delle due era femmina ed era arrivata la stagione dell’accoppiamento. Non ci pensò due volte e riportò la femmina al negozio dove l’aveva presa.
Infine si rese conto che per avere delle tartarughe ninja non puoi semplicemente prendere delle tartarughe e insegnargli il karate, ma hai bisogno di un qualche liquido mutogeno. Così prese tutto quello che aveva in casa e cominciò a giocare al piccolo chimico nella vasca da bagno, candeggina, lacca per capelli, profumi, last al limone, tutto. Peccato che il bagno fosse un po’ piccolo.
Oggi sono tre anni che è morto per le esalazioni di quella vasca. Volevo scrivere questo perché penso che anche i cretini vadano in qualche modo ricordati. Una tartaruga ninja, dio santo, e poi magari avrei anche dovuto mangiare la pizza con l’ananas.