Sarà che certe cose le si danno per scontate finché non ce le hai più. Sarà che non è che io ci sia mai andato molto appresso. Sarà che le storie di Paperino le scrivono in Italia da sempre e bene o male sono più italianizzate di quello che si crede. Comunque la crostata, uno dei dolci più fessi del mondo all’estero non esiste. E se esiste è italiano.
L’ultima volta a Varsavia siamo stati a Lidl vicino casa a farci due risate perché c’era la “settimana italiana” e quindi a vedere quelle cose che i tedeschi pensano che siano italiane e vendono come tali. Una su tutte, io l’aceto balsamico bianco non l’avevo mai visto.
Così andiamo girando tra le varie bottiglie di olio d’oliva aromatizzato in vari modi, olio fatto in Italia ovviamente, e prodotti con i nomi che dovrebbero sembrare italiani agli stranieri e che invece spingono gli italiani ad aprire il banco frigo e vomitarci dentro. Nessuno noterà mai la differenza tra i filetti di pesci ricoperti di schifo e quelli ricoperti di vomito.
Alla fine arrivo di fronte ad un pila di confezioni di crostatine, di sottomarca va bene, non ci sarà il piccolo fornaio del Mulino Bianco che va postiando Clementina, ma ormai non c’è più nemmeno in Italia da quando c’è il reato di stalking e vengo colto da un’epifania.
In Polonia, come nel resto del mondo conosciuto non esistono le merendine, in pacchi da sei, otto, dieci o come gli uomini del mulino hanno deciso. Fuori dai confini della penisola nessuno ha mai risposto “Girella” quando gli veniva detto “Buon dì”, nessuno ha mai odiato i bomboloni alla marmellata, orridi, pensato che Camilla era sintomo di odio da parte dei genitori o infilato le Kinder Brioss nella Nutella.
Così alla vista delle crostatine mi è venuto il dubbio e sono andato a controllare, wikipedia italiana non riporta nemmeno la pagina per la parola crostata, quella inglese dice che è una torta italiana.
Sarà che la crostata, quella fatta per bene, con la marmellata e le strisce di pasta che formano dei rombi, sia davvero uno dei dolci più facili e veloci da preparare, dopo il pane e Nutella, sarà che mia mamma non la faceva mai, sarà che davvero ne ho viste migliaia sfornate da Nonna Papera sulle pagine di Topolino, però davvero non mi aspettavo che fosse un dolce prettamente italiano.
Alla fine, per nostalgia o per gola, ne ho preso un pacco. Niente di che, solo un’altra conferma che non è che in Italia si mangia troppo bene, ma che sono loro che non sono capaci.
Per la cronaca, Clementina ha sposato un’immobiliarista veneto e produce gli spot dei Flauti sempre del Mulino Bianco. Valeria Marini l’ha sempre considerata un modello di vita e insieme stanno creando una fondazione per aiutare gli animali abbandonati sulle strade di montagna.
(foto originale crostata marmellata di rachm3)
Un po come i biscotti danesi che in danimarca non esistono
O le brioche chiamate danesi :)
Quelle però altrove si trovano, ma non in nord Italia :)
Un po’ come le “napolitanas” che secondo gli spagnoli sono un dolce tipico italiano e tornano incazzati da Napoli dove nessuno sa cosa siano.
Noi le merendine le abbiamo sempre chiamate pastine, comunque, e non so perché. E se qualcuno dice merendine lo si picchia.
Sugli spagnoli io ormai non mi pronuncio più
che sono le napolitanas?…roba tipo cornetto?
…son curioso
Sono dei pain au chocolat o volgarmente detti saccottini