Quella volta ero proprio deciso. Scarpe, tuta e ipod. Sarei andato a correre, non molto, certo, per cominciare una mezz’ora al più, che sarebbe diventata un’oretta nel giro di tre mesi. Magari mi sarei appassionato anche ai percorsi salute nel parco e con Marco e Giorgio avrei potuto anche prepararmi per la maratona di New York, erano anni che ci andavano, erano anni che tentavano di convincermi , li avrei stupiti, loro e anche Giada, mia moglie. Solo che per quanto possa essere assurdo, il nove agosto cominciò a nevicare.
(disclaimer: I racconti del treno sono stari scritti su un Milano-Salerno, con l’obiettivo di scrivere cento racconti brevissimi durante il viaggio. Sono arrivato ad una trentina. Questo è il risultato)