Come disse la Madonna
Sai, la vita è strana
oggi sei santa e domani sei puttana
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Quando penso al ferro penso alla Tour Eiffel, alla statua della libertà, all’800, alla rivoluzione francese, che è del ‘700, e alla dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Ma è sempre il ferro quello di mettere a ferro e fuoco, essere ai ferri corti, mettere ai ferri, roba brutta insomma. Speriamo che qualcuno si ricordi anche della prima parte.
(disclaimer: I racconti del treno sono stari scritti su un Milano-Salerno, con l’obiettivo di scrivere cento racconti brevissimi durante il viaggio. Sono arrivato ad una trentina. Questo è il risultato)
Caro direttore,
mi rivolgo a lei con la presente perché purtroppo la mia situazione sta diventando ridicola. Avrei voglia di cominciare questa mia lettera aperta con dei complimenti e altri convenevoli di rito, ma sinceramente non posso permettermeli. Arrivo subito al dunque così le sarà più facile comprendere le mie parole.
Come molti altri italiani devo essere in ufficio alle nove, minuto più minuto, di conseguenza punto la sveglia ad un orario che ragionevolmente mi permetta di svegliarmi, lavarmi, vestirmi, fare colazione e recarmi al posto di lavoro entro l’orario previsto. Sarò sincero non sempre riesco a fare tutto questo nell’ordine in cui l’ho scritto, talvolta il risveglio avviene dopo la colazione, spesso anche dopo l’arrivo in ufficio.
La mia situazione sta diventando ridicola nella misura in cui ogni mattina arrivo in ufficio in ritardo: mi ritrovo in questo momento a scriverle perché ho già provato le più diverse soluzioni, dall’andare a letto presto al fare la doccia alla sera, a prepararmi i vestiti per il giorno dopo prima di coricarmi o a saltare la colazione, continuo ad arrivare in ritardo, ma, con i miei fallimenti, sono riuscito a circoscrivere la causa del problema.
Arriviamo quindi al motivo principe di questa lettera, e mi permetta una schietta richiesta: non è proprio possibile anticipare di tre quarti d’ora La storia siamo noi?
Certo della sua comprensione, colgo l’occasione dei saluti per augurarle delle liete festività.
Questo ieri sera sulla bacheca di Facebook:
Ola Zajac wrote at 11:46pm
dobbiamo andare di nuovo a parigi. poi ti dico perche
E ci eravamo sentiti prima e ci siamo visti dopo, ma mica mi ha detto nulla.
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