Aug 28
(In riferimento al commento fuori tema al mio post sul discorso elettorale di Walter Veltroni)
Siete un ufficio stampa penoso, se solo aveste studiato un po’ di comunicazione, in particolare di comunicazione su internet, visto che questo è il mezzo che state usando, sapreste il perchè. Se volete ve lo spiego io.
Il giornalista romano ha rinunciato in extremis alla candidatura
Antonello De Pierro non correrà più per la guida del Partito Democratico
Il direttore di Italymedia.it e storico conduttore di Radio Roma, oltre che leader del movimento “L’Italia dei diritti”, aveva deciso di candidarsi, ma come si apprende dal coordinatore nazionale del movimento stesso Dario Domenici, è stato costretto a ritirarsi per motivi personali
Aveva accettato di candidarsi per le Primarie del 14 ottobre 2007, per concorrere alla carica di segretario nazionale del Partito Democratico, dopo che da più parti gli erano giunte richieste in tal senso, e, sostenuto da più associazioni e gruppi, oltre naturalmente che dal movimento per i diritti dei cittadini “L’Italia dei diritti”, di cui è presidente, aveva avviato in tutta la penisola la raccolta delle firme necessarie da consegnare entro il termine fissato, per accedere all’elenco degli aspiranti. In extremis però il popolare giornalista Antonello De Pierro, direttore di Italymedia.it http://www.italymedia.it e voce storica dell’emittente radiofonica Radio Roma, giannizzero di tante battaglie in campo sociale, sempre per tutelare i diritti dei più deboli, schierato contro l’arroganza dei potenti e la corruzione dilagante di settori deviati delle istituzioni, per motivi personali ha rinunciato a candidarsi. E’ quanto è stato reso noto dal coordinatore nazionale del movimento “L’Italia dei diritti” Dario Domenici, che non ha specificato il motivo della defezione, che come già accennato risalirebbe a motivi prettamente personali. Sembra che la decisione di De Pierro di concorrere alla carica per cui sono candidati Walter Veltroni, Furio Colombo, Enrico Letta, Rosy Bindi, Mario Adinolfi ed altri, sia scaturita dalla necessità soggettiva di apportare una ventata di forte coinvolgimento sociale in una classe politica ormai impopolare, e sempre fedele al suo motto, ripescato nell’archivio geniale di Cesare Pavese “Non bisogna andare incontro al popolo, ma essere popolo”. Ed è proprio ciò che il giornalista romano ha da sempre fatto, dalle pagine dei giornali diretti, dalle frequenze radiofoniche, ma soprattutto grazie all’indole solidale che lo caratterizza, facendosi carico di problemi che nella maggior parte dei casi, con l’impegno, la caparbietà e la forza mediatica ha brillantemente risolto, rivendicando la sua indipendenza e non preoccupandosi giammai di potersi mettere contro i cosiddetti potenti. Spesso ha pagato anche sulla propria pelle le omissioni e le falsificazioni clamorose a livello istituzionale, e successivamente le ritorsioni, solo, in virtù del suo innato senso di giustizia, per aver tentato di far rispettare dei sacrosanti diritti, che nelle circostanze erano stati spudoratamente calpestati. Italymedia.it è da sempre un portale di informazione libera che denuncia tutto il marcio che riesce a smascherare, in maniera politicamente trasversale, la giustizia e i diritti non hanno colore, anche perché è pura retorica, peraltro piuttosto patetica la convinzione che le ingiustizie e i soprusi siano peculiarità di questa o di quella classe politica. Dove esiste l’uomo c’è il pericolo di degenerazione morale, ed è dovere sacrosanto di chi si muove nella legalità denunciarlo, anche se ciò non sempre avviene, ed è un dato di fatto che spesso il delinquente è più forte dell’onesto, e muoversi nell’illecito è più agevole che addentrarsi nei vincoli che la codificazione legale impone.
Tra l’altro il giornalista e conduttore era considerato l’unico che avesse qualche improbabile e comunque inutile chance in più, di fronte a Superwalter, che dopo il grande consenso conquistato meritatamente alla guida dell’amministrazione capitolina, ha già in tasca la leadership del nascente Partito Democratico. I candidati Rosy Bindi ed Enrico Letta, facenti parte di un governo che ha fortemente deluso anche il suo stesso elettorato, non hanno alcuna speranza a cui aggrapparsi per ottenere l’ambita posizione di vertice. Il leader de “L’Italia dei diritti” comunque sosterrà Walter Veltroni, persona che ha dichiarato in più occasioni di stimare umanamente e politicamente da sempre e in cui ripone grande fiducia, ed ha annunciato che presto, “viste le pressioni della gente e dei fedeli lettori, ascoltatori e sostenitori, non potrà esimersi dall’affacciarsi sulla scena politica romana e nazionale, per ottenere uno strumento in più al fine di tutelare gli interessi di chi spesso non ha voce, in quanto soffocata dal potere e dall’arroganza di pochi eletti”, priorità diventata ormai una missione ed una ragione di vita.
Eeh?!? Ma ci sei o ci fai??
Boh, la gente.
Anzi: boh, gli uffici stampa.
ho letto 2 righe qua e la… sta roba è un mattone illeggibile.
Non esiste settimana in cui non riceva su questo blog uno o più commenti, sempre fuori tema e di una lunghezza intollerabile, a firma di ufficiostampa@italymedia.it.
Il commento è costituito sempre da un articolo tratto da ilpungolo.com (la mancanza di link è voluta) in cui si intervista Antonello De Pierro. De Pierro è consapevole dell’uso che si fa del suo nome? Al suo posto mi arrabbierei parecchio.
Ho scritto all’email di cui sopra spiegando che non è quello il modo di commentare, invano. A questo punto mi chiedo: sono l’unica vittima di questo fantomatico ufficio stampa? Cosa fare per fermarli? Sono peggio dei commenti su casinò e viagra. Incredibile!
Io comunque continuo a cancellare imperterrito. Se avessi modo di filtrarli in automatico, sarei felicissimo.
7 Contributi
marco cavicchioli scrive:
Giugno 26th, 2006 at 10:52
anche io ne sono vittima. appena ricevo il commento lo cancello. senza alcuna comunicazione.
Alberto Mucignat scrive:
Giugno 27th, 2006 at 13:47
eccolo. anche io vittima, cancello senza pietà…
Angelo M. D’Addesio scrive:
Luglio 13th, 2006 at 18:50
Io ne sono la vittima più grande. Sono Angelo M. D’Addesio e mi riesce alquanto impossibile informare tutti.
Non sono uno spammer, ma un collaboratore de Il Pungolo che aveva intervistato tempo fa Antonello De Pierro.
E’ chiaro che qualcuno, molto bravo e molto disonesto, sta giocando con l’HTML ed introduce l’intervista ovunque. E’ quasi impossibile scoprire questo qualcuno ed altrettanto inutile è una denuncia. Chiederò lumi e cercherò se possibile di far cancellare l’intervista dalla base originaria, ma non penso che possa bastare.
Mi dispiace.
Saluti.
Angelo M. D’Addesio.
swamp thing scrive:
Luglio 13th, 2006 at 19:22
mi sono lamentato anche io qui: http://blog.terrorpilot.com/archives/1384
cmq le parole italymedia, pierro e ufficio stampa sono nella blacklist del mio wordpress e non passa più niente…
Dr. Stupid » Blog Archive » Chi è Antonello De Pierro e perchè ci spamma scrive:
Agosto 22nd, 2006 at 10:33
[…] Qui gli invidiosi potrebbero ingoiare amaro ma, diciamolo, ADP poteva forse trattenersi ? Naturalmente no. Egli infatti ha una missione: illuminarci e tenerci costantemente aggiornati sull’evoluzione del de pierro pensiero, politico e cosmologico. E infatti ADP non ci fa mancare niente: il “mezzo” (che, si obietterà con il solito malinteso mcluhaniano, è pure il messaggio) sono post non sollecitati, autointerviste da vip mancato e interminabili pistolotti che ADP recapita a destra e a manca. E che volentieri non pubblichiamo. Naturalmente si è pure candidato, “Verdi per Veltroni” al comune di Roma, ma due mesi, informa il solito ‘ufficio stampa’ dopo era invece schierato duro e puro con Di Pietro, sarà per l’assonanza del patronimico… […]
Riccardo scrive:
Settembre 4th, 2006 at 10:00
Ho appena ricevuto il commento-spam anche io. Grazie a questo tuo post so di essere in buona compagnia.
coseinfila scrive:
Settembre 24th, 2006 at 22:19
anch’io vittima
purtroppo il soggetto in questione è un po’ un buffone, riempie il web di sue “pseudo” storie, commenti, imprese, quasi fosse veramente un personaggio di chissà quale calibro, quando purtroppo non se lo fila mai nessuno.
un personaggio egocentrico che pensa veramente di essere un latin lover o volto noto;
la realtà purtroppo è un’altra, ma a quanto pare non solo non se ne accorge lui stesso, ma neanche quelli che lo fanno lavorare…o forse almeno in quel campo ci sa fare…non mi permetto di giudicare questo settore dato che non ne conosco i dettagli, ma posso invece dire che la miriade di spam, comunicati (su enormi baggianate il più delle volte), notiziucole da 4 soldi riguardanti la sua “affascinante” vita quotidiana, con cui intasa mezzo web “ha da finire”, che qualcuno faccia qualcosa, grazie
SONO FRANCESCA GUIDATO BERGER E SMENTISCO SU ANTONELLO DE PIERRO
Salve sono Francesca Guidato Berger, e confesso di essere vittima di una vera e propria persecuzione inerente al signor Antonello De Pierro.Sono vittima di articoli e commenti che puntualmente sono stati, e continuano, ad essere postati in Internet.
In questi vengo ritenuta una fiamma di Antonello De Pierro. Mi vedo costretta dal protrarsi di questa calunnia a smentire seccamente di avere avuto rapporti di origine intima con questo galantuomo, con il quale ho solo avuto rapporti professionali e di cordiale conoscenza. Accettai a suo tempo di prestarmi a fare alcune foto con Antonello De Pierro perchè mi fu chiesto alla presenza di molti testimoni. Dal momento in cui non ho più voluto assecondare (a dimostrazione una serie di sms salvati e non solo) questo genere di gossip, mi sono ritrovata sbattuta in ogni sito ed in tantissimi blog. Ho scelto di ignorare elegantemente questi accadimenti degni di denuncia. Non è bastato! Da un pò nei commenti ci sono asserzioni legalmente infamanti e sempre legalmente offensive. Un infinità di doppi sensi, riguardati me, la mia età, e talvolta anche mia figlia. Addirittura specifiche come: non è iscritta all’albo dei pubblicisti oppure critiche sulla mia passata carriera artistica. Signori qui c’è qualcuno a cui evidentemente “rode di brutto”! Potete ben vedere da soli in molti siti e blog, che tutto questo non porta mai una firma. Di certo la persona che fa questo non ha neanche gli “attributi” di firmarsi come invece sto facendo qui…adessso.
Sono stata di recente ospite del programma LA VITA IN DIRETTA ed ho smentito di aver raccontato alla contessa Patrizia de Blanck particolari intimi su Rossano Rubicondi, da lei riportati durante il reality di Simona Ventura. Da buona amica e da persona leale, Patrizia de Blanck ha successivamente confermato.
Ci sono persone che credono basti avere 10.000 o 15.000 risultati in Internet per avere fama e gloria…ma anche per quelle servono ben altri attributi ed una lunga serie di altre cose. Questo tipo di persone so bene come pensano: “Oggi scrivo di questo e di quello, ci metto dentro un pò di nomi noti, così quando si clicca su qualunque di questi nomi inevitabilmente appare il mio scritto ed il mio nome”. Benissimo! Ognuno è libero di fare come gli pare ma non usando ed infangando gli altri. Questo meccanismo su come pensa chi vuole avere i 10.000 o i 15.000 risultati sul web l’ho appreso collaborando per un portale che mi risulta sia del pubblicista Antonello De Pierro che ha anche ottimi rapporti…pensate un pò…con un altro portale che è LadySilvia.
Allego qui la prova del mio ex rapporto professionale con Antonello De Pierro.
Ma credetemi ho una prova per tutto!
Redazione
Scritto da Administrator
Giovedì 01 Gennaio 1970 00:59
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LA PASSIONE INCENDIARIA DI HELMUT BERGER PER FRANCESCA GUIDATO SVELATA NEL LIBRO DI PATRIZIA DE BLANCK
Dal celeberrimo film La Caduta Degli Dei in poi, Helmut Berger, il pupillo di Luchino Visconti, divenne dagli anni ’70 il bello e dannato per eccellenza. Icona gay amata e sospirata da donne di tutto il mondo come Marisa Berenson, Marisa Mell e l’indimenticabile Romy Schneider, meravigliosa protagonista che lo affiancò in un altro capolavoro viscontiano: Ludwig. Nel 1994 la star del cinema sposa però un’Italiana dalla prorompente e mediterranea bellezza: Francesca Guidato. Per anni quello di Helmut Berger è stato fatto passare per un matrimonio torbido, quasi irreale, forse proprio per reggere quel ruolo che fu l’alba di una generazione trasgressiva. Oggi la Germania lo ha riconosciuto come la sua ultima star premiandolo con l’ambitissimo Teddy berlinese ed una seconda giovinezza cinematografica, ed il suo personaggio resiste ancora. Tuttavia la “vedova” di Luchino Visconti non era poi così “vedova”! Infatti dopo vari libri in cui si è parlato e sparlato dell’argomento finalmente la contessa Patrizia de Black quasi per caso durante la narrazione di avvenimenti e incontri della sua vita svela uno dei retroscena dell’appassionato amore di Helmut Berger per Francesca Guidato, in epoca precedente al loro matrimonio. Si possono immaginare da questo cameo incendiario tanti altri aneddoti paradossalmente surreali che i due avranno costruito nel loro vissuto. Questo che ho letto è abbastanza esilarante.
Lele de Biase
dal Libro: A LETTO COL DIAVOLO
di PATRIZIA DE BLANCK in collaborazione con MATILDE AMOROSI
di ARMANDO CURCIO EDITORE
Insieme a Mino partecipavo a qualche serata mondana, constatando quanto fossero diventati banali i raduni dei soliti noti, con poche fortunate eccezioni in cui si riviveva il clima trasgressivo di un tempo. Una sera, durante la festa di compleanno dell’attrice Francesca Guidato nel giardino d’inverno della sua villa romana, a movimentare l’ambiente ci pensò Helmut Berger, un personaggio dalle mille facce. L’attore austriaco, pupillo di Luchino Visconti, che dopo la morte del regista si proclamò senza possibilità di equivoci la sua “vedova”, grazie alla sua straordinaria bellezza aveva fatto perdere la testa a parecchie donne, compresa la splendida Marisa Berenson, e si era a sua volta innamorato di Francesca. Helmut arrivò a casa sua direttamente da Vienna e rimase contrariato dalla presenza, accanto alla Guidato, di un noto fotografo francese, molto galante, ex marito della principessa Giovanna Pignatelli. In mano una scatola di legno proveniente dall’Hotel Sacher e contenente la classica torta, Berger fu costretto a confrontarsi con regali ben più importanti, da un anello prezioso alla torta monumentale con cui il francese aveva omaggiato Francesca. Irritato per la brutta figura, Helmut perse il controllo e, sotto gli occhi attoniti dei numerosi ospiti, tra i quali la principessa Massimo, Gil Cagnè e Angelo Frontoni, lanciò la scatola del Sacher contro Francesca urlando con un insopportabile accento teutonico: “ Perché cazzo non hai sposato me invece di stare contro questo stronzo qua?!”
L’ultimo epiteto era rivolto al compagno della Guidato, che cercò di fare buon viso a cattivo gioco pur di non rovinare la festa. Ma Helmut era inarrestabile. Col piglio del padrone di casa, cominciò a impartire ostentatamente ordini alla servitù e, accecato dalla gelosia, arrivò a strattonare Elizabeth, la deliziosa figlia di Francesca, di quattro anni, che corse dalla madre lamentandosi del comportamento incivile dello zio Helmut.
A quel punto Francesca non resse più alle provocazioni dell’attore e lo fronteggiò apertamente, mentre lui, in posa plastica, con il braccio sinistro disteso sull’arco della porta e l’altro poggiato sul fianco, si abbandonava a ogni sorta di improperi, più simile a un personaggio pasoliniano che al Ludwig di Visconti.
“Fuori da casa mia!” gli intimò al colmo dell’ira.
“Non vorrai cacciarmi davvero…” replicò lui, sempre aggressivo, ma con una punta di mestizia nella voce.
“Ti caccio! E non voglio più vederti fino al giorno della tua morte.”
Helmut capì che era giunto il momento di uscire di scena e se ne andò, ma non si arrese a sparire dietro le quinte. Infatti alle prime luci dell’alba qualcuno ci avvertì che era sopravvissuto per miracolo a un terribile incendio in cui tutta la sua casa era rimasta distrutta, inclusi alcuni quadri da lui definiti “un’assicurazione per la vecchiaia”, a buon diritto visto che si trattava di opere di Picasso, Mirò e Klimt. Helmut si vendicò dell’affronto subito dichiarando alla polizia che ad appiccare le fiamme era stata Francesca. I maligni insinuavano invece che fosse lui l’autore di quel gesto, che in quanto a follia ricordava quello di Lucia Bosè, quando aveva dato fuoco al letto del marito infedele. Nella ridda di ipotesi sull’incendio, Helmut – che tra l’altro non faceva mistero di aver avuto un legame molto intimo con Miguel Bosè – in un guizzo di eterosessualità riconquistò Francesca e dopo tre mesi la sposò. Il matrimonio finì con una separazione, ma i due non hanno mai divorziato e chissà che non ci riservino nuove sorprese.
La storia di Berger, “vedova” eccellente e forse piromane per amore, divertì molto me e Mino, facendoci riflettere sugli errori e gli orrori della passione, pericoli da cui ci sentivamo al riparo nella nostra isola felice. Ero serena, finalmente.
articolo preso da fai.notizia