Tra una decina d’anni robot come il cagnolino Aigo della Sony o l’umanoide Asimo della Toyota non saranno più dei semplici esperimenti o dei giocattoli costosi per bambini fin troppo viziati, ma inizieranno a trovare le prime applicazioni pratiche nella vita di tutti i giorni, sia a livello di automazione industriale sia per usi più casalinghi.
Naturalmente tra dieci anni saremo di nuovo, o ancora, in pieno revival anni 80 e Numero 5, il robot a cui un fulmine dona dei sentimenti in Corto Circuito (“Johnny 5” il titolo nella versione originale), più di Mitch Buchannon o dell’orso Yoghi, interpreterà con un antesignano gusto visionario la rivoluzione robotica della seconda metà del prossimo decennio, quando anche nel mondo gay il computer non sarà più visto come uno strumento antiestetico e adatto a ragazzetti flaccidi e brufolosi, ma, e segni di questa trasformazione sono già da ora visibili, come un oggetto di design, non più una scatola grigia, ma un elemento d’arredo essenziale attorno al quale far ruotare l’arredo di un ufficio, come di un salotto o di una camera da letto.
(nella foto: un fotogramma del film dove Numero 5 sfoggia un bandana davvero fashion)
Quando il mondo comincierà a ruotare attorno ad una plurièl nera e grigia, non più vista come una semplice automobile, ma elemento di design, allora potremo dire che i gay sono andati al potere.
Ci vediamo al nord
Io la vedo come un giocattolo :)
Un dildo? :D :D :D
Non credo, più una macchinina elettrica per bambini o una di quelle disegnate da Toriyama quando ancora disegnava
Johnny5!
Che emozione rivederlo!
Io lo rivedrei bene affianco ai Village People a questo punto.
(^o^)
toriyama che disegnava!! :)
(si, lo so, il commento non c’entra niente col post, però c’entra con i commenti al post)
PiccoloKin: Mai dire mai :)
hertz: Secoli fa lo faceva, ora mi sembra conti i soldi…
credevo che col mac trasparente l’informatica avesse già fatto prepotentemente ingresso nel mondo del fashion.