Campagna sociale
Vuoi conoscere qualcuno interessante?
Guardati allo specchio.
Ogni uomo è una vita.
Ogni uomo ha una storia.
(foto originale “Mirror Image of ducks” di Sande2)
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Vuoi conoscere qualcuno interessante?
Guardati allo specchio.
Ogni uomo è una vita.
Ogni uomo ha una storia.
(foto originale “Mirror Image of ducks” di Sande2)
Io sono sempre stato stonato, una cosa terribile, e non mi sono mai applicato. Quando ero piccolo mi sforzavo di non andare a tempo con la musica, quando sentivo una canzone, anche di quelle più divertenti, mi impegnavo per fare le cose come se non ci fosse, senza farmi trascinare e ancora adesso ci riesco benissimo.
Secondo me è per questo che riesco a trovare le cose che la gente perde o di notare le monetine da un centesimo che alcuni buttano via. Sono fuori ritmo. E ovviamente sgraziato, impacciato e goffo.
In questi giorni sono raffreddato e mi si è abbassata la voce. L’ultima volta che mi era successo è stato anni fa a Roma, questa volta ero a Milano. Mi piace quando sono completamente afono, mi piace perchè l’unica parola che si capisce quando parlo è “vaffanculo”.
Per me essere senza voce è una tortura, almeno finchè non imparo a fare il mimo.
Questa la premessa del mio rientro a casa di ieri sera. Stanco, raffreddato e senza voce. Poco dopo le undici, mentre ero in autostrada tra Milano e Bologna, ho cercato tra i cd uno con delle canzoni che mi facessero restare sveglio, ho abbassato per un attimo lo sguardo sui cd e improvvisamente davanti è apparsa una fortissima luce bianca.
Con i riflessi appannati dalla stanchezza ho pensato che era troppo forte per essere un camion con gli abbaglianti nell’altra carreggiata, ma la luce era proprio di fronte a me. Ho schiacciato il freno e mi sono buttato verso destra.
Per un istante ho visto una figura di donna, alta, bionda e vestita di bianco, con un piede sul cofano della Bombonera e l’altro leggermente sollevato, in una mano aveva una bacchetta sottile e bianca, all’estremita una piccola stella dorata.
Dolcemente l’ha abbassata e mi ha toccato sul naso, come se il parabrezza della Bombonera non fosse mai esistito.
Questa visione è durata un attimo, poi ho aperto la bocca e come se fosse la cosa più naturale del mondo ho emesso una singola nota dal suono perfettamente cristallino. Poi ho cominciato a cantare alcune canzoni che non ricordo, ma ricordo che lo facevo con una voce che non ho mai avuto, senza stonare.
Alla fine dell’ultima parola dell’ultima canzone ho chiuso gli occhi quasi a complimentarmi con me stesso. Quando li ho riaperti ero accanto al guardrail, con la macchina ancora accesa, la quinta inserita e i piedi che schiacciavano forte su freno e frizione.
Realizzando quello che era successo ho detto solo “Cazzo” e l’ho detto con la mia voce normale. Quello che però ho detto dopo parlando da solo in macchina per restare sveglio e tutto quello che dico tuttora quando parlo con i colleghi in ufficio viene fuori con una terribile voce bassa e roca.
– Sai quelle feste, con tutta gente in abito lungo, in giacca scura.
– Sì e tu?
– Beh io avevo un maglione bordeaux e le converse.
– Elegante. Ma il posto com’era?
– Oh, bello, très chic, figurati che in bagno il portarotoli era a specchio, mancava il rotolo di carta, ma per pippare seduti sulla tazza dev’essere perfetto.
– Vabbè ma ti sei divertito?
– Mi sarei divertito di più se avessi avuto della benzina e dei fiammiferi.
– Non ne avevi?
– La benzina in macchina, ma sai che non fumo.
– Altro?
– Non so, del veleno?
– Veleno?
– Beh quello per topi che ti fa vomitare verde sul secondo tailleur preferito di quella che hai accanto.
– Alle cene di gala non si vomita.
– Hai ragione, allora qualcosa che causi un’emorragia dai pori della pelle? fa anche più scena.
– Ma perchè il secondo tailleur preferito?
– Il secondo, perchè il primo lo mettono solo per la serata speciale, con chi hanno deciso loro, mica per la cena del lavoro, il tipo a quel punto se le scoperà e non si farà più sentire.
– Dici?
– Dico che lo chiameranno loro ai limiti di una crisi di nervi e pianto, per sentirsi rispondere qualcosa di freddo con sottofondo di voce di moglie e/o di figlia.
– Ma lui poi le richiamerà in preda all’ormone…
– Non credo, perchè rifare lo stesso errore, meglio scegliere qualcuna di più giovane e che si bagna prima.
– E come hai mangiato?
– Male.
– Bevuto?
– Peggio.
– Bella serata eh?
– Merda.
(nella foto non modificata: la toilette del racconto)
Quello del contratto, per altri sei mesi. Questo vuol dire che fino a fine giugno sono a Bologna.
Ricordo che c’è un futon dell’Ikea libero e qualche altro posto letto lo si fa uscire, quindi chi volesse prenotare un weekend nella città dell’università più vecchia del mondo non deve fare altro che lasciare un commento o mandarmi una mail.
A Bologna da segnalarvi ci sarebbero (adesso o nei prossimi mesi):
fino al 17 dicembre il Motorshow, questo weekend vado via, quindi l’ho scritto solo per google;
fino al 7 gennaio la mostra di Annibale Carracci, quando torno dalle vacanze di Natale la vado a vedere;
dal 27 al 30 marzo Fiera del libro per ragazzi, io ci vado in qualche modo, spero anche qualcuno di voi;
dal 10 al tredici maggio Lamiera, esposizione di macchine, impianti, attrezzature per la lavorazione di lamiera, tubi profilati, ecc.
Che dirvi, ci vediamo tutti a Lamiera no?
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