Io sono sempre stato stonato, una cosa terribile, e non mi sono mai applicato. Quando ero piccolo mi sforzavo di non andare a tempo con la musica, quando sentivo una canzone, anche di quelle più divertenti, mi impegnavo per fare le cose come se non ci fosse, senza farmi trascinare e ancora adesso ci riesco benissimo.
Secondo me è per questo che riesco a trovare le cose che la gente perde o di notare le monetine da un centesimo che alcuni buttano via. Sono fuori ritmo. E ovviamente sgraziato, impacciato e goffo.
In questi giorni sono raffreddato e mi si è abbassata la voce. L’ultima volta che mi era successo è stato anni fa a Roma, questa volta ero a Milano. Mi piace quando sono completamente afono, mi piace perchè l’unica parola che si capisce quando parlo è “vaffanculo”.
Per me essere senza voce è una tortura, almeno finchè non imparo a fare il mimo.
Questa la premessa del mio rientro a casa di ieri sera. Stanco, raffreddato e senza voce. Poco dopo le undici, mentre ero in autostrada tra Milano e Bologna, ho cercato tra i cd uno con delle canzoni che mi facessero restare sveglio, ho abbassato per un attimo lo sguardo sui cd e improvvisamente davanti è apparsa una fortissima luce bianca.
Con i riflessi appannati dalla stanchezza ho pensato che era troppo forte per essere un camion con gli abbaglianti nell’altra carreggiata, ma la luce era proprio di fronte a me. Ho schiacciato il freno e mi sono buttato verso destra.
Per un istante ho visto una figura di donna, alta, bionda e vestita di bianco, con un piede sul cofano della Bombonera e l’altro leggermente sollevato, in una mano aveva una bacchetta sottile e bianca, all’estremita una piccola stella dorata.
Dolcemente l’ha abbassata e mi ha toccato sul naso, come se il parabrezza della Bombonera non fosse mai esistito.
Questa visione è durata un attimo, poi ho aperto la bocca e come se fosse la cosa più naturale del mondo ho emesso una singola nota dal suono perfettamente cristallino. Poi ho cominciato a cantare alcune canzoni che non ricordo, ma ricordo che lo facevo con una voce che non ho mai avuto, senza stonare.
Alla fine dell’ultima parola dell’ultima canzone ho chiuso gli occhi quasi a complimentarmi con me stesso. Quando li ho riaperti ero accanto al guardrail, con la macchina ancora accesa, la quinta inserita e i piedi che schiacciavano forte su freno e frizione.
Realizzando quello che era successo ho detto solo “Cazzo” e l’ho detto con la mia voce normale. Quello che però ho detto dopo parlando da solo in macchina per restare sveglio e tutto quello che dico tuttora quando parlo con i colleghi in ufficio viene fuori con una terribile voce bassa e roca.
Mucio, mi hai fatto preoccupare ma, lascia stare la salute e dimmi subito: COME STA LA BOMBONERA??????
ma, se ricordo bene, ieri sera prima di partire hai mangiato solo una pizza e dei cioccolatini…
Ma sei impazzito?? La devi smettere di fare le ore piccole e di metterti in macchina subito dopo!!!
Pazzo che non sei altro!!!
Paragonarmi alla fata turchina…Che modo carino, per dire che mi hai incontrato!
:)
babelez: Calma, non farei mai del male alla mia macchina, non finchè la sto pagando.
johnson: si, ma dev’essere stata colpa del retrogusto amaro di qualche ora prima ;)
marta: scema, ero a casa prima di mezzanotte. Che carina che ti preoccupi, qui mi trattano sempre male
S.: fortuna che è un racconto di pura invenzione, se c’eri tu non sterzavo :P
e io che pensavo che quello in jeans che ha cantato alla scala fossi tu!!
Sicuro che fossero solamente cioccolatini quelli mangiati prima di partire? ;-)
ghirby: stai parlando della settimana scorsa, poi mi sono ritirato.
metroguida: pare di sì, essendo io e macchina ancora interi :)
Ci sei quasi. Alla prossima inventi qualcosa come la macchina del tempo (che come ricorderai è stata inventata scivolando sulla tazza del cesso).
uh!
mamma mia!
Nabla: mica lo ricordo, deve ancora accadere
viadellaviola: non preoccuparti, è pura fiction ;)