Gravatar nei commenti

Volete avere la vostra faccia nei commenti di questo blog? dove per faccia intendo una qualsiasi icona che vi rappresenti, dalla vostra impronta digitale al primo piano di David Hasslehoff o un qualsiasi cazzabubbolo che vi piaccia al punto da farvi rendere ridicoli su internet senza tema.

Facile, visto che finalmente Gravatar ha ricominciato a funzionare correttamente, vi basta registrarvi sul sito Gravatar.com e caricare lì la vostra immagine preferita.

Badate che il formato in cui verrà poi visualizzata l’immagine è un quadrato di 80 pixel di lato, quindi non mettete immagini troppo grandi o non quadrate, ve le trovereste inguardabili.

Ogni volta che su un blog che usa Gravatar (e sono tanti) lascerete un commento con la vostra email, questa verrà automaticamente riconoscuta e apparirà la vostra icona preferita. Ovviamente potete cambiarla ogni volta che vorrete.

Su registratevi così i commenti sono un po’ più colorati.

Si capisce che ho ragione

Bella vero? omaggio Feltrinelli. Sono oltre i cento punti sulla carta fedeltà e non volevo costringerli a darmene altri, magari ne lascio un po’ anche per gli altri clienti.

Open space

Note sparse per tenervi aggiornati sulle mie ultime mosse. Da lunedì scorso sono in un open space (che è un ufficio grande dove c’è tanta gente), con persone che non credono che msn o internet aiutino la produttività, mentre dovrebbe farlo il continuo chiacchiericcio di sottofondo, tra chiamate via cellulare e informazioni scambiate a voce.

Tutto ciò mi limita molto, diminuisce il tempo che passo a guardare e leggere cose su internet e non mi permette di tampinare ragazze in chat. Ciò non è giusto, non è bello e non aiuta il mio morale e la mia creatività. Questo mi scoraggia molto.

Quindi da adesso in poi ci saranno alcuni post microscopici, così come mi sono venuti in mente, visto che tempo di elaborazione non ce n’è. Spero mi vogliate bene lo stesso.

Dalla finestra del nuovo ufficio

Ho appena visto arrivare un camion con su scritto Elah, Dufour e Novi.

Qualcuno ha qualche ordine da fare?

Generazione Ikea

Se c’è una cosa che gli svedesi sanno fare bene di certo non è cucinare. Se c’è una cosa che ha cambiato la vita di tutti quelli che hanno dai venti ai trentacinque anni è l’Ikea.

Anche se nessuno ha mai fatto caso ai mobili dei propri genitori, quando si scopre l’Ikea si comincia a pensare a come si vuole arredare la casa e che questa sarà arredata tutta con prodotti usciti fuori da un negozio Ikea. E’ quasi un lavaggio del cervello.

Punti luce. La prima volta che sono andato all’Ikea, ed ero già abbastanza grande, la cosa più fantastica che ho visto è stata una spiegazione del come si dovrebbe usare la luce in casa.

Insomma c’era questa camera arredata e su una parete c’era un enorme pulsante giallo, schiacciandolo cominciava una dissertazione su come illuminare i diversi punti della casa, con lampade e faretti che si accendevano per mostrare praticamente quello che la voce registrata raccontava.

A quel punto come non dargli ragione. Prima della fine anche io volevo le mensole della libreria illuminate o delle luci soffuse in un angolo del mio salotto.

Oggi montando la mia nuova lampada per la scrivania ho contato ben cinque diverse luci nella mia camera, un lampadario, due lampade da terra, di cui una orientabile, la lampada sulla scrivania e il faretto sul letto, e ancora mi mancano quelle per illuminare la libreria.

Cuscini. Una delle cose simpatiche dell’Ikea è che se devi comprare un materasso puoi provare quelli che vendono poggiandoci sopra il culo o stendendoti o facendoci sopra due salti. Certo non sono i migliori al mondo come qualità e potreste trovarne di simili a prezzi inferiori, ma provarli è divertente. Guardare ma toccare.

Per i cuscini è la stessa cosa, solo che sono inchiodati su dei ripiani, provarli fondamentalmente vuol dire saggiarne la consistenza e lo spessore con le mani, ma c’è sempre qualcuno che ci appoggia la faccia sopra.

Stasera ne ho comprati due che a stento entravano nelle federe, federe Ikea anche loro, non saranno quelli dei miei genitori, che sono alti e morbidi come piacciono a me, ma davvero sono fantastici, non vedo l’ora di dormirci. Ovviamente ho avuto già una prenotazione per farci la guerra.

Cucina svedese. Stasera all’Ikea c’era l’aperitivo e il buffet ad un euro e cinquanta. Peccato andassi di corsa e con due enormi cuscini sotto braccio.

P.s. Alla fine anche io ho ceduto alla tentazione di scrivere un post sull’Ikea come fanno tutti i bloggher, ma tant’è a me l’Ikea piace, devo solo trovare il modo per farmi pagare da loro per andarci.