C’era una volta una bambina con i capelli lunghissimi, un giorno la nonna le regalò due nastri con dei campanellini per farsi le trecce e le disse:
– Questi sono dei campanellini magici se fai la cattiva il folletto dei campanellini ti prenderà le trecce.
Ma si sa le bambine a volte sono monelle e così un giorno la bimba disubbidì alla mamma e andò a giocare con le caprette del nonno di nascosto sporcandosi tutta. Allora sentì i campanellini iniziare a tintinnare forte e una vocina lontana che diceva:
– Dove sono i miei campanelli? chi è che ha disubbidito alla mamma?
La bambina allora si mise paura e iniziò a scappare, per nascondersi, ma ovunque andasse sembrava che il folletto si facesse più vicino. Allora scappò nel fienile e si nascose tra la paglia.
– Dove sono i mie cam… Ahi!
La bambina sbrirciò da sotto alla paglia e vide che il folletto si era fatto male inciampando nel forcone che il nonno usava per dare da mangiare ai cavalli.
Allora le dispiacque per il piccolo folletto e gli si fece vicino porgendogli il suo fazzoletto per fasciarsi la gamba che si era ferito.
– Ma tu non hai paura di me? – chiese il folletto – non hai paura che ti rubi le trecce?
La bambina allora si ricordò di quello che le aveva detto la nonna e rimase immobile impaurita.
Il folletto allora prese il fazzoletto, se lo passò sulla ferita e questa immediatamente sparì, poi guardò la bambina che era ancora senza parole, strizzò un occhio e il vestito sporco della bimba tornò pulito.
– Oh! – esclamò la bambina.
Poi il folletto si tolse il cappello, vi infilò una mano dentro e tirò fuori una piccola bacchetta tutta storta: – Però i miei campanelli me li riprendo.
Ma in quel momento si sentirono le voci della nonna e della mamma che chiamavano la bambina. Il folletto allora, un po’ preoccupato, si guardò intorno: – Ahi, devo andare prima che mi vedano…
Poi agitò la bacchetta e disse: – Uhm… sei carina con queste trecce, ci vuole qualcosa di meglio per queste trecce.
E mentre lo diceva la nonna arrivò nel fienile: – Eccoti, sei qui allora.
La bambina si girò: – Nonna! guarda un folletto! – Ma quando lo indicò alla nonna il folletto era sparito.
– Ma i folletti non esistono – disse la nonna sorridendo.
– Io l’ho visto, era nel fienile, si è preso i campanelli – protestò la bambina.
– Andiamo dai, che la torta è pronta per la merenda.
– Evviva!
E non appena lo disse centinaia di farfalle colorate iniziarono ad uscire dai fermagli che le aveva lasciato il folletto.
…sbaglio o…insomma…sembra un lieto fine…una specie…evviva muciolino forse stai uscendo dal tunnel delle storie tristi!!!
Ma va :P
Cmq era una favola, scritta su richiesta, qualche sera fa su msn da una bambina, perdonate la sgrammatichezza di certe frasi
Una favola con un folletto:
C’era una volta una bambina con una Fiesta rossa spumeggiante che dentro era un microcosmo fantastico di ragnetti, cimici e coccinelle. Un bel giorno si comprò un folletto per ripulire l’interno della macchina da ragnatele e roba varia. E la magia del folletto fece sì che millemila farfalline non uscissero più dai buchi dell’aria.
Favola con un folletto:
Una volta lavoravo con i matti, tra questi ce n’era uno che era alto meno di un metro, che passava tutto il giorno a parlare col sole. Un giorno sulla sua panca, dove siedeva sempre in giardino, trovammo solo la sua ombra e lui non c’era più.
Bella favoletta, mi ha fato venire in mente libri colorati da pastelli e cieli blu con tante nuvolette. Solo un appunto….ma la motosega dov’è?