Visita di leva televisiva
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Arriva l’estate e l’estate è il tempo dei jukebox, allora perchè non un bel Post Jukebox?
Non è un generatore automatico, dentro c’è un cinese piccolo piccolo che scrive i post a seconda di quello che scegliete.
Basta cliaccare sulla foto. Provatelo e fatemi sapere.
Al telefono sabato pomeriggio:
– Ragazzi, voi siete della Milano bene, io invece sono della Lecco bene.
La nuova minaccia per la privacy arriva, ancora una volta, da internet.
Mogli gelose, fidanzati malfidenti, madri apprensive ed altre mille categorie di persone da oggi avranno un modo in più per “controllare” i loro cari, ma non solo: anche i malintenzionati che vorranno spiare la nostra vita o insinuarsi nella nostra intimita hanno adesso un nuovo strumento per raggiungere i loro oscuri fini.
Il voyeristico vizio tutto italiano di farsi i fatti altrui sembra aver trovato nella rete un alleato con il quale stringere un vero e proprio patto di sangue. La notizia probabilmente è vecchia per i navigatori più smaliziati, ma non di meno desta preoccupazione e apprensione anche tra gli stessi addetti ai lavori.
Naturalmente è dagli Stati Uniti che arriva questo nuovo software per tracciare i movimenti dei propri cari, almeno questo nelle intenzioni degli ideatori del servizio, il dottor Claude E. Shannon e il capo ingegnere Warren Weaver del colosso americano della telecomunicazione AT&T.
Volendo, quindi, facilitare i rapporti tra amici e familiari, i due scienziati hanno puntato fin da subito su interfacce molto semplici per permettere, ad esempio, alle mamme, solitamente meno disinibite con la tecnologia dei propri figli, di controllarli durante l’orario scolastico.
Proprio la facilità d’uso ha contribuito al successo di questo strumento, che ormai è così capillarmente diffuso e distribuito da rappresentare un serio rischio per la privacy di ogni cittadino, insomma un grande fratello alla portata di tutti.
Certo chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere, ma qui non si sta discutendo della condotta di un singolo individuo, ma di un diritto molto più generale, che dovrebbe essere comunque sempre tutelato e garantito, il diritto alla privacy.
Stranamente la giustizia italiana su questo argomento ha sapientemente nicchiato negli ultimi anni, le uniche decisioni prese dal garante per la privacy in merito sono state delle mezze misure volte a favorire i grossi gruppi che si stanno spartendo questo business e che hanno scontentato le associazioni dei consumatori e dei cittadini che dopo molte proteste erano riuscite a sollevare la questione, portandola all’attenzione di media e istituzioni.
In sostanza, con l’attuale normativa, al cittadino viene data la possibilità di richiedere l’esclusione della propria persona da questi sistemi di sorveglianza, ma la cosa dev’essere fatta tramite una raccomandata a/r, una procedura quindi seccante e dispendiosa in termini di tempo e denaro, quando sarebbe stato più giusto e immediato poter mandare un semplice sms o un’email.
Come funzionano questi segugi elettronici? semplicissimo, basta visitare uno delle centinaia di siti internet sparsi per il mondo e inserire il nome della persona che cerchiamo e la città dove probabilmente si trova, in pochi istanti ci verrà fornito un numero di telefono grazie al quale potremo telefonare e controllare chi vogliamo.
Ma c’è di più, se nostro figlio è a scuola, possiamo inserire il nome della scuola e avremo un numero di telefono a cui risponderà qualcuno a cui chiedere informazioni sul conto di nostro figlio: è in classe? si sta comportando bene? è stato interrogato oggi? La stessa cosa è possibile farla per l’azienda del marito o la casa dei genitori della fidanzata. Il tutto senza che nessuno tra politici, magistrati o forze dell’ordine faccia nulla.
Pare quindi che i tempi d’oro del classico “vado a comprare le sigarette” siano finiti, sia perchè a quanto pare il fumo fa male, sia perchè nostra moglie può ormai raggiungerci anche dal tabaccaio e stroncare sul nascere ogni nostro minimo anelito di libertà.
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