Precipitevolissimevolmente 7
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Il porco era nato nel porcile, ovviamente. E fin da piccolo sapeva che sarebbe stato allevato non per il latte, non per le uova, ma per la sua carne, ovviamente.
All’inizio penso di fare dispetto ai suoi allevatori non mangiando, ma non mangiando si deprimeva, allora nella depressione più cupa mangiava, mangiava tantissimo e ingrassava, ovviamente. Allora pensò di evadere, di darsi alla macchia, di scavalcare d’un balzo il recinto, correre nei campi, scappare in un bosco, trovare una bella chinghiala selvaggia e di spassarsela tutto il tempo con lei, a fare le porcate, ovviamente.
In realtà, malgrado le sue fantasticherie di fuga, il maiale rimaneva sempre a sguazzare nei liquami del pavimento del suo porcile, letame e pappone, mischiati insieme, perchè il fango fa bene alla pelle si ripeteva, ovviamente. Le galline della fattoria, quando lo vedevano così assorto nei suoi pensieri di gloria, nelle sue fughe rocambolesche, nei suoi concorsi di bellezza a base di fango e merda, si mettevano stupidamente a ridere tutte insieme, almeno finchè non passava il gallo, ovviamente.
Un giorno però il contadino dimenticò la porta del porcile aperta, quasi per caso, d’altra parte il maiale non si era mai mosso dal fango, se non con la fantasia, ma i contadini zappano la terra, mica leggono il pensiero, ovviamente. Proprio quel giorno, però, per uno strano caso, il maiale si sentiva pronto per affrontare la sfida della libertà, scostò il catenaccio con il naso, poi si fece spazio con la testa e aprì la porta, per un attimo la luce del sole lo abbagliò, poi capì che quella luce era la luce della libertà, ovviamente.
Il bambino cominciò ad urlare “papà, nonno, il maiale sta scappando!”, poi in cinque o sei lo circondarono, lo legarono al collo con una corda e lo trascinarono in una stalla, lo legarono su un piano di legno, chi lo teneva per le zampe, chi stringeva le corde, le donne controllavano che i secchi fossero puliti, il più vecchio rifaceva il filo ad un lungo coltello, il bambino invece gli teneva per mano il codino, ovviamente. E qualcuno disse “proprio oggi voleva scappare, pare ste bestie lo sentono quando è il loro giorno”, ma il porco ormai non sentiva niente, era morto, ovviamente
Una volta macellato a dovere dal maiale si ottengono: salsicce, soppressate, prosciutti, capicolli, braciole, costatelle, salami, coppa, lingua, muso di porco, cotechin, zamponi, culatello, farine animali, pancetta, ciccioli, lardo e tante altre cose buone, ovviamente.
Questo blog vi vuole bene e da oggi in poi si ricorda di voi, dopo il prossimo commento che lascerete. Poi vi spiego.
Saper usare le parole è bellissimo, è la cosa che probabilmente so fare meglio, ma a volte mi lascia spossato.
P.s. A furia di tirare, la corda si rompe. E domani è l’ultimo giorno.
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