una citazione vera, di una persona importante, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Urbani “Con Galatea, la Rai prosegue nel proprio lodevole sforzo di rispondere sempre meglio alla grande domanda di cultura e di informazione culturale presente nel nostro Paese.” E se lo dice lui dobbiamo fidarci.
La trasmissione non è male, anzi, per chi ha un’infarinatura di arte, industrial design, letteratura, teatro, internet e gusto risulta interessante, forse gli esperti di certi argomenti potranno trovarli poco approfonditi, ma per una trasmissione televisiva divulgativa lo scopo è raggiunto.
La varietà è notevole, l’altro giorno ad esempio si spaziava dalle aste d’arte o su internet, ai disegni sui muri che diventano capi d’abbigliamento, dalle sedie di legno curvato a vapore Thonet al podcasting al teatro della crudeltà di Artaud, ma soprattutto se ne parlava con persone competenti, che sembravano saperne molto di più di quello che potevano dire nei pochi secondi che restavano in onda. Ne sono venuti così fuori servizi che da un lato sembrano esaurire l’argomento e dall’altro danno degli spunti, a chi è interessato, per approfondirlo.
Il mio ringraziamento agli autori è dovuto soprattutto al fatto che finalmente ho visto delle sedie Thonet sapendo che lo erano. Le sedie Thonet sono quelle sedie di legno in cui il legno viene piegato per formare archi, cerchi o riccioli, una tecnica basata sul vapore inventata da Michael Thonet a metà 800 e che ormai si trovano un po’ ovunque. Io le avevo incontrate durante l’esame di disegno industriale all’università di Salerno, che è come fare un corso di nouvelle cuisine nello Zambia.
Torniamo però al motivo principale parliamo di Galatea: chi è che scrive i testi della presentatrice? sicuramente degli incompresi dalle loro famiglie. Ora sta povera crista, che già di suo è fantastica, io ad esempio me ne sare già innamorato se non fosse una di quelle barely legal, cioè fino a due anni fa c’era l’arresto con linciaggio pubblico, dicevamo, sta povera crista è russa, conoscerà anche bene l’italiano, ma sembra che abbia delle olive in bocca, non potete farle dire delle cose normali? non potete dargli dei testi un po’ più credibili? non potete evitare tutto questo?
Tanto poi lo so che leggete l’articolo solo per la presentatrice dalla faccia imbronciata, che prima di finire a Galatea faceva la modella di abiti noiosi, un nuovo target di mercato che hanno trovato degli stilisti americani: praticamente sono i vestiti che si mettono quando la serata sfuma e si resta a casa a ridarsi lo smalto sulle unghie oppure a guardare Desperate Housewife. Svetlana Noskova, che per motivi decisamente oscuri all’una di notte su Raidue si fa chiamare Lana Vladi, ha vinto da giovanissima il concorso “Faccetta Scocciata 2001”, per poi fare le selezioni per il “Mamma che noia 2003” e vincendo il “Bored Girl 2004”. Così è finita a fare la modella per Eskimo e poi la presentatrice con la patata in bocca.
Menzione speciale va all’altro genio che ha avuto l’idea di far dialogare Lana con se stessa, con l’ausilio del computer appaiono sullo schermo più russe scocciate che fingono conversazioni a dir poco surreali, frasi fatte, tentativi di dialogo imbarazzanti, battute scontate, recitazione sconveniente, insomma una pacchia per chi vuole sapere come non si scrive una trasmissione televisiva.
Concludendo faccetta carina, servizi interessanti e testi demenziali, se Galatea fosse una donna sarebbe perfetta.
Galatea: Rai due – Giovedì alle 00.10
concordo
e
aggiungo che galatea è una donna
Vuol dire che vedi anche tu Galatea?
e
sua figlia è una caramella?
mmm…interessante…
resti in ufficio fino a mezzanotte?
sei sicuro che non lavori in un campo di cotone?
(cmq io per rilassarmi metterei il dvd di Mary Poppins)
Bru: cosa interessante?
Jane: E sono in ufficio anche oggi, il dvd di Mary Poppins non ce l’ho, ho quello di Roger Rabbit, ma ancora devo vederlo
tu vedi quello, che io vedo un po’ sto \”Galatea\”, appena posso. Mi hai fatto venire un’ipercuriosità. Anche perché pure io ho studiato le sedie Thonet per Disegno Industriale.
Appena torno a casa provo a rivederlo.
Tu ha studiato le sedie Thonet perchè hai il mio stesso professore mi sa :P
temo proprio di sì! (e sottolineo temo)
Non preoccuparti, non ho la minima idea di come si chiamasse il professore. La materia l’ho imparata poi per fatti miei, un esame davvero inutile fatto come l’ho fatto.
veramente era inutile in ogni caso…non incolpare te stesso
grazie, Jane, mi stavo davvero deprimendo per questa cosa
sapevo che ti avrei salvato la giornata
Guarda se vieni in ufficio a mettere a posto un po’ di dati saresti davvero la migliore di tutte
la vuoi finire di fare il buono di contursi?
ma tu non tenevi che fare?
t’ piacess’
Ma tu guarda un poco che gente che devo conoscere