L\’uomo con la giacchetta
L’uomo che si aggiusta la giacchetta è:
2. Un modello di Versace.
3. Un modello (scartato) di premier.
4. Un modello del ventennio.
Per rispondere, ormai lo sapete, lasciate un commento.
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L’uomo che si aggiusta la giacchetta è:
Per rispondere, ormai lo sapete, lasciate un commento.
– Quando hai una pistola in mano devi sempre sparare per primo.
– Bella frase, chi te l’ha detta?
– Il prete dell’orfanotrofio dove sono cresciuto.
– Sei stato in orfanotrofio?
– Sì. Fino ai dodici anni, poi ho pensato che non ne valeva la pena.
– Doveva essere in gamba il prete.
– Per forza o non sarebbe resisito due settimane nel quartiere dove stavamo.
– Adesso che fine ha fatto?
– E’ dentro per pedofilia.
– Brutta storia.
– Di merda.
– Dai dammi una mano a tirarlo fuori.
– Che schifo. Ma quanto cazzo pesa questo porco?
– Troppo. Ma ha finito di mangiarsi i nostri soldi.
– Tu sei sicuro che qui non lo troverà nessuno?
– Chi vuoi che lo venga a cercare qui?
– Guarda che schifo la macchina, i sedili sono da buttare.
– Dovevi farteli fare di pelle, è più facile pulirli.
– Si, ma poi mi suda il culo d’estate.
– Sulla mia macchina non mi suda il culo d’estate.
– Si invece, quando ci sono salito ero sudato fino nelle mutande.
– E’ per questo che non volevi mai andare con la mia.
– Sicuro, e che ti credevi?
– Credevo che ti desse fastidio l’odore del mio cane.
– E’ per quello che compravi tutti quei profumi schifosi da auto?
– Certo non voglio mica che non siate amici.
– Dimmi una cosa ma perchè mi guarda ogni volta che dico schifo?
– Come perchè? è il suo nome.
– E perchè mai ha un nome così di cazzo?
– Ehi, modera il linguaggio, Schifo è un signora.
– Fammi capire, hai chiamato un cane femmina Schifo?
– No, non lo chiamata così.
– Eh?
– E’ lei che si gira quando la chiami così, vieni qua Schifo. Ecco brava da papà.
– Schifo eh?. Dai però muoviamoci prima che faccia troppo buio.
[Questo racconto è nato leggendo questo post.]
Sinceramente non me n’è mai fregato molto di Borghezio, un cretino con la C maiuscola come quelli che lo hanno votato, una persona ignorante e dagli atteggiamenti inutilmente volgari e stupidamente provocatori di cui ho sempre evitato di parlare, ma adesso che è morto perchè non dire anche io la mia come fanno tutti?
Potrà sembrare di cattivo gusto, ora che è morto, dire certe cose di lui, alla fin fine io sono di Salerno, sono al nord per rubargli il lavoro e dovrei starmene a casa mia tra i suoi luoghi comuni, magari in silenzio senza parlare, senza potermi esprimere. Peccato per l’onorevole Borghezio, pace all’anima sua, che io mi scocci di stare zitto e di starmene a casa, che ami viaggiare, che adori la macchina che pago con i soldi del nord e che io faccia un lavoro che lui non riuscirebbe a fare e che lui facesse un lavoro nel quale io sarei stato molto più bravo di lui, anche solo per qualche congiuntivo che ogni tanto continuo ad usare, fortuna che ora non ne ha più bisogno.
Le dichiarazioni dei politici in questi giorni mi hanno fatto cadere le braccia, non le riporto per rispetto per chi legge queste righe, ma so anche che non c’era nessuno che si aspettasse molto di più dai nostri parlamentari. Piuttosto mi sarei aspettato qualcosa di più dai tipi del treno, farlo rimanere in rianimazione solo tre giorni prima che i medici costatassero il decesso, ragazzi insomma doveva soffrire di più.
E dire che da qualche parte qualcuno della Lega voleva fare qualche atto dimostrativo, una spedizione punitiva o qualcosa del genere. Stamattina alcuni giornali del nord segnalavano che nella notte numerose prostitute si erano fatte medicare più lividi del solito, lividi procurati da clienti troppo zelanti. Sarà stata quella la loro spedizione.
I commenti peggiori però sono stati quelli su internet, che un politico condanni duramente l’aggressione o voglia solo sigmatizzare la violenza anche se pensa il contrario mi sta bene, ma non capisco perchè chi scrive su un blog non debba dire ciò che pensa o appiattire il suo pensiero su quello medio dei politici italiani. Forse anche quelli che ho letto avevano bisogno di voti, stanno per scendere in campo o forse è solo questione di visite per le pubblicità di Google. Si a me Google ha sospeso l’account perchè imbrogliavo, forse parlo così perchè non me ne frega niente della pubblicità, che cattivo gusto.
E’ morto e nessuno festeggia, c’è solo qalche commento anonimo che inneggia a quello che hanno fatto sul treno, cavolo come sei coraggioso, almeno firmati no? forse ha paura che il fantasma lo vada a cercare, di notte, nel sonno. Eddai firmati, magari ti da i numeri, stronzo in vita, buono in morte.
La verità è che Borghezio non lo sopportava nessuno, stava sulle palle pure ai leghisti tante erano le puttanate che faceva. Quando si è saputo dell’aggressione e che era finito in ospedale tutti hanno pensato “ah, finalmente” e poi, con una punta di invidia, “volevo esserci”, tutti anche i politici, anche gli esperti degli uffici marketing delle varie segreterie di partito, ma quando l’hanno pensato già scrivevano altro.
Poi si è saputo che stava male, che in cinquantatre gli si sono buttati addosso e lo hanno tempestato di pugni, calci e sputi, che è uscito un coltello, che qualcuno aveva già in pugno le spranghe di ferro, poi due spari di pistola hanno messo tutti in fuga, sono scappati tutti sul treno, prima di finire l’opera. Tutti tranne Borghezio, come se lui sapesse che ormai il più era fatto.
Secondo me se lo meritava, per questo e per altre mille cose, soprattutto per quando critico Ciampi al parlamento europeo, Ciampi, come criticare il nonno di Heidi, lì ci rimasi proprio male per Ciampi che non se lo meritava affatto. Vaffanculo Borghe’! E ringrazia che sei morto e non ti posso venire a prendere a calci in culo, si perchè anche io, come chi legge, sotto sotto ho quella punta di invidia “peccato, volevo esserci.”
Te lo sei meritato, perchè come dice un mio amico non propriamente sveglio “chi semina tempesta…” e poi si interrompe perchè si accorge che sta dicendo una stronzata, adesso tu lo sai: chi semina tempesta, prima o poi abbusca.
Il primo tentativo di sdoganamento fu tentato qualche anno fa dalla comunità gay americana, arrivando a suscitare le ire di associazioni di genitori e costringendo il suo autore a fare pubbliche dichiarazioni di estraneità all’universo omosex per non vedersi cancellata dai palinsesti televisivi la sua creatura.
Tra qualche anno, con l’acqua cheta, qualche stagione televisiva in più e un merchandesing più radicato lo rivedremo riapparire sulla cresta dell’onda, con i suoi inimitabili pantaloncini dal taglio squadrato, la camicia aderente e la cravatta pendula. Da ricordare il film uscito l’anno scorso che l’ha visto protagonista con un’altra icona dell’universo gay, quel David Hasslehoff che è passato dal capello cotonato anni ottanta al torso depilato dei novanta senza una smagliatura. Piccoli gay crescono.
Nella foto: una sorpresa nascosta sotto un click.
Le nostre icone gay del prossimo decennio finiscono su Panorama.
A saperlo.
P.S. E la cosa me l’ha fatta notare via mail lo stesso Claudio Lippi, che è stato anche molto gentile. Ancora una volta il vostro si è salvato dalla querela.
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