Milano non può essere associata alla parola “bella”, può essere “lavoratrice”, “industriosa”, “modaiola”, “bene” o perfino “criminale”, qualsiasi cosa ma non “bella”.
Solo qualche cantautore milanese ha provato a dire che Milano fosse bella, solitamente descrivendola con le luci soffuse in una nebbiolina di una sera invernale, in un parcheggio semideserto.
Le riflessioni sono due, la prima riguarda la salute di questi cantautori, probabilmente hanno detto certe cose in un momento di declino, in cui un’atmosfera mesta e soffusa poteva andare bene con il loro umore e la loro morte interiore; la seconda riflessione riguarda Milano, se chi la conosce da una vita la trova bella quando assomiglia alla scena di uno stupro forse non è che sia propriamente bella.
Tutta questa pantomima per dire che sono incazzato nero, come ogni volta che vengo a Milano perchè in alcuni posti della città i locali alle due di notte chiudono, anche se c’è gente, tra cui anche io, che si sta iniziando a sedere per ordinare qualcosa.
Cari signori dei locali notturni di Milano vorrei dirvi alcune cose:
- Se volevate il lavoro con l’orario fisso forse era meglio che andavate a lavorare in fabbrica o in qualche ufficio, un lavoro discreto, le vostre otto ore e poi via, andare.
- Mi chiedete dei prezzi indecenti per un mojito, con gli stessi soldi mi compravo la bottiglia di rum e con quelli del mio amico, prendevamo il lime, la menta, lo zucchero e ci davano anche il resto.
- Se non avete voglia di lavorare, non mettete in difficoltà le cameriere, a quello ci pensano i clienti, voi fate il vostro, anche se sono le due meno dieci non è che per non lavare il pestello e il coltello non mi fai un cocktail e costringete la cameriera a tornare tre volte al tavolo sempre più imbarazzata.
- Se c’è una legge che vi obbliga a chiudere alle due fatela cambiare, non è che per colpa di quattro inquilini del centro l’economia non deve girare, i politici dovrebbero tutelare le attività commerciali, fatevi sentire. Tra l’altro il milanese tipo la sera produce gli stessi decibell che produce in ufficio.
- Nel mojito la ciliegia color gomma non ci va, una volta ci si limitava a sputare nelle ordinazioni dei clienti antipatici, così è molto più offensivo.
Fatemi sapere cosa pensate di queste mie ottime (ovviamente) osservazioni.
(Sei uscito dal tunnel splinderiano eh? Bene.In bocca al dblupo)
Problemi annosi, e nelle piccole città è anche peggio!
Una delle poche eccezioni è L’Aquila, la mia (ormai praticamente ex) città universitaria. Tanto fredda e isolata quanto ospitale, da questo punto di vista. L’economia cittadina praticamente si basa sulle migliaia di studenti provenienti un pò da tutto il centro-sud, quindi locali, pabs e osterie nella loro pochezza sono sempre pieni e caldi al punto giusto!
Di Ascoli non ti parlo nemmeno.
Meno male che non me ne parli, non mi ispira tantissimo ;)
Sono andato un po’ in giro a Milano, ma secondo me non nei posti giusti, inoltre sbaglio gli orari, esco la sera tardi quando i milanesi vanno a ballare e sto a casa prima, quando si va in giro per aperitivi. La prossima volta rimedierò ;)
immagino che ora dovrò metterci ‘sto sito tra i preferiti…